Vaccino, Cts all’attacco di Crisanti: "Comportamenti da censurare"

Il Cts ha replicato al microbiologo Andrea Crisanti spiegando che la presenza di agenzie regolatorie internazionali è garanzia "sulla sicurezza dei vaccini"

Vaccino, Cts all’attacco di Crisanti: "Comportamenti da censurare"

Le parole pronunciate alcuni giorni fa da Andrea Crisanti, direttore di microbiologia all'Università di Padova, sulla sicurezza del vaccino contro il Covid-19 non sono piaciute al Cts, il Comitato tecnico scientifico.

"Comportamenti inopportuni e da censurare. La presenza di Aifa e delle agenzie regolatorie internazionali ci garantisce sulla sicurezza dei vaccini", è stato sottolineato dagli esperti del Comitato in una riunione tenutasi ieri. Durissima, in particolare, la presa di posizione di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità. Il professore non solo ha attaccato il padre del cosiddetto "metodo Vo'" affermando che quelle rese pubbliche sono "dichiarazioni sconcertanti” ma ha chiesto che gli scienziati prendessero una posizione netta ed ufficiale sulla questione. Invito subito raccolto da tutti i componenti che hanno spiegato come sia necessario smentire dichiarazioni ritenute gravi anche perché rilasciate "da una persona che non si è mai occupata della materia e dunque non ha la competenza per farlo". Lo stesso Locatelli aveva già affermato che "in un Paese che già di per sé si connota a volte per qualche perplessità, dubbio, o ostilità a considerare le strategie vaccinali è bene ricordare sempre il riverbero a livello mediatico che certe affermazioni possono avere".

La bufera è scoppiata dopo l’intervento del microbiologo a Focus Live. Nel corso dell’intervista il professore aveva commentato la possibilità che le prime vaccinazioni possano essere effettuate già a partire dal prossimo gennaio sottolineando le sue perplessità in merito ai tempi. "Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino- aveva affermato-. Per questo, senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio. Perché vorrei essere sicuro che questo vaccino sia stato opportunamente testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Ne ho diritto come cittadino e non sono disposto ad accettare scorciatoie".

Ma anche altri esperti aveva criticato pesantemente Crisanti. Il direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti è stato molto duro: "Le affermazioni del professor Crisanti sul vaccino anti Covid sono gravissime. Credo che la comunità scientifica tutta dovrebbe prendere le distanze da ciò che ha detto. Questo è il suo pensiero e si deve assumere tutte le responsabilità in un momento del genere, dove il Paese ha bisogno di essere unito".

L'Agenzia del farmaco era intervenuta sulla questione attraverso il direttore generale Nicola Magrini. "È sbagliato diffondere affermazioni infondate sulla sicurezza dei vaccini. Quella più grave, in quanto falsa, riguarda le fasi degli studi clinici che potrebbero essere state saltate: gli studi clinici sui vaccini anti Covid hanno effettuato tutte le fasi di validazione e valutazione", ha spiegato Magrini.

Il polverone si era ormai alzato. E neanche la successiva replica di Crisanti è servita a spegnere le polemiche.

Il microbiologo aveva provato a chiarire la sua posizione sul vaccino anti-Covid:"Mi è stato chiesto se lo farei oggi e oggi non lo farei perché ci sono solo dati sugli annunci delle aziende e non ci sono le conoscenze sufficienti. Quando la comunità scientifica lo avrà vagliato, me lo faccio. Non vedo il problema. Questa è un'autentica strumentalizzazione".

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