Il Vaticano ha registrato un'altra positività da Covid-19, ma questa volta il virus ha contagiato una persona che risiede a Santa Marta, dove dimora anche il Papa, che ora si sarebbe sottoposto ad un secondo tampone.
La notizia relativa ad un primo test effettuato da Jorge Mario Bergoglio era già circolata all'inizio del mese di marzo. Alcuni media britannici avevano reso noto di come il pontefice argentino fosse stato sottoposto ad un primo tampone, che era però risultato negativo. La Santa Sede - vale la pena sottolinearlo - non ha mai confermato quella circostanza, limitandosi ad aggiornare i giornalisti ed i fedeli sullo stato di salute del Papa, che risultava essere semplicemente raffreddato.
Poi tra le mure leonine i casi di positività sono divenuti almeno cinque. Ieri è stata la volta di un monsignore italiano, che dimora nello stesso albergo dove l'ex arcivescovo di Buenos Aires ha scelto di rimanere, quanto è stato eletto al soglio di Pietro, ormai più di sei anni fa. Jorge Mario Bergoglio non ha mai voluto utilizzare gli appartamenti che spettano di diritto ai pontefici. E questo è uno dei primi gesti mediante cui abbiamo imparato a conoscere il Santo Padre. Ora, con ogni probabilità, Santa Marta verrà controllata in maniera certosina dal punto di vista medico-sanitario. Possibile, poi, anzi quasi certo, che tutti gli ambienti dell'albergo vengano sanificati, così com'era accaduto con alcuni palazzi siti all'interno dello Stato della Città del Vaticano dopo l'emersione delle prime positività da Covid-19.
La Santa Sede ha preso tutte le contromisure disposte dalle autorità civili. Papa Francesco celebra una Messa ogni mattina, alle ore 07.00, proprio presso la sua casa di Santa Marta. Le udienze pubbliche sono sospese. La preghiera dell'Angelus si svolge all'interno della biblioteca del Palazzo Apostolico e va in onda mediante lo streaming. E anche le ritualità pasquali verranno celebrate mediante criteri di eccezionalità. Ma adesso l'attenzione non può che essere concentrata sull'eventuale esito del tampone che il gesuita dovrebbe aver effettuato, in seguito ad una notizia che riguarda una persona che è solita frequentare ambienti prossimi a quelli frequentati dal vescovo di Roma.
Il prelato del Belpaese, nel frattempo, è stato ricoverato presso il Columbus.
Domani, intanto, il crocifisso dei miracoli, quello che secondo la Chiesa cattolica ha salvato Roma dalla peste del 500' e che il Papa ha pregato durante la sua unica fuoriuscita dalle mura leonine di questo periodo, verrà esposto in piazza San Pietro, che è però stata chiusa ai turisti settimane fa.
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