Il Vaticano ha utilizzato l'espressione "Lgbt" all'interno di un documento di presentazione per il Sinodo dei giovani. Questo, almeno, è quanto sostenuto sul sito Lifesite News. Nello specifico, è stato il cardinale Lorenzo Baldisseri che, interpellato da una giornalista al riguardo, ha risposto che:"Ci hanno fornito un documento e lo abbiamo citato (in relazione all'espressione in questione). Questa è la spiegazione a questo".
La vicenda, oltre a quella comunicativa, ha anche una valenza dottrinale. Se l'uso della dicitura fosse stato intenzionale, potrebbe rappresentare allora il riconoscimento indiretto di una realtà, quella Lgbt, che la Santa Sede (e il cattolicesimo) non ha mai descritto attraverso questa formulazione linguistica. Come viene evidenziato in questo blog, il Vaticano, attraverso i documenti ufficiali, ha parlato di coloro:"che provano un’attrazione sessuale esclusiva o predominante verso persone dello stesso sesso", ma mai di comunità Lgbt. Il Catechismo della Chiesa cattolica, ancora, definisce l'omosessualità come una "inclinazione oggettivamente disordinata". Virgolettati che sono stati riportati anche dal sito pro life citato in precedenza. Si ipotizza, insomma, che qualcosa stia cambiando dalle parti di piazza San Pietro.
Anche se Baldisseri, come detto, ha specificato di aver solo considerato il documento inviatogli. Nell'Instrumentum Laboris del Sinodo in programma a ottobre, in effetti, viene riportata la terminologia "giovani Lgbt". E dello stessa tema, estendolo anche alle famiglie che presentano al loro interno persone appartenenti a quella comunità, parlerà il gesuita James Martin ad agosto, presso l'Incontro mondiale organizzato in Irlanda dal Vaticano. Il consulente della Segreteria per la Comunicazione, non senza qualche polemica, è stato infatti invitato a fare da relatore per quell'occasione.
Tornando alla questione in oggetto, nel punto 197 del documento pre Sinodo si legge:"alcuni giovani LGBT, attraverso vari contributi giunti alla Segreteria del Sinodo, desiderano ‘beneficiare di una maggiore vicinanza’ e sperimentare una maggiore cura da parte della Chiesa".
Poi la specificazione:"Alcune Conferenze Episcopali si interrogano su che cosa proporre ‘ai giovani che invece di formare coppie eterosessuali decidono di costituire coppie omosessuali e, soprattutto, desiderano essere vicini alla Chiesa’". Una rinnovata "categorizzazione" - come scrive Aci Stampa - che non era mai apparsa su un documento ufficiale approvato e pubblicato dalla Santa Sede.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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