Vauro contro Salvini: ora tocca a "Santa Maria Gregoretti"

"Santa Maria Gregoretti": l'ultima vignetta di Vauro è ancora destinata a Matteo Salvini. Ma la vera preghiera utile è per il futuro del centrosinista

Vauro contro Salvini: ora tocca a "Santa Maria Gregoretti"

La sinistra può affidarsi ad una "Madonna salviniana". Sulla prima pagina de Il Fatto Quotidiano di oggi campeggia l'ennesima vignetta di Vauro su Matteo Salvini. Ormai è una costante editoriale. "Santa Maria Gregoretti", che è la nuova protagonista dell'immaginazione del vignettista di sinistra, può essere "pregata" dal leader del Carroccio, in modo da scongiurare un esito nefasto del caso processuale di cui si sta occupando la Giunta.

Oppure, in maniera più verosimile, il santino di "Santa Maria Gregoretti" può essere tenuto nel taschino di chi ha capito che la vicenda legata all'imbarcazione può trasformarsi in un boomerang elettorale, con le elezioni regionali emiliane a fare da sfondo, ma neppure troppo da sfondo.

Vauro Senesi forse, quando ha pensato al tipo di vignetta da proporre, ha ragionato sull'utilizzo che Matteo Salvini fa dei simboli cristiano-cattolici: i celebri rosari sventolati in campagna elettorale - quelli che scandalizzano le anime progressiste della Chiesa cattolica - e le invocazioni di protezione sull'Europa tutta, che scandalizzano altrettanto nelle sagrestie e nei salotti buoni. La faccia dell'ex ministro dell'Interno adagiata sull'immaginetta della Vergine, invece, non può e non deve scandalizzare. Perché il tratto risiederebbe nella logica della satira. E poco importa se qualche cattolico storcerà il naso.

Matteo Salvini, nell'opera dell'artista, viene ritratto in posizione orante. In alto, sulla destra, si può leggere la scritta "martiri". Ieri il leader del Carroccio ha citato lo spirito di Giovannino Guareschi: "Per rimanere liberi bisogna, a un bel momento, prendere senza esitare la via della prigione", ha detto. Da qualche tempo a questa parte, frequentando le regioni rosse, Matteo Salvini si dice sicuro di come sia don Camillo sia Peppone voterebbero Lega. Nel caso in cui le preferenze elettorali dei "bianchi" e dei "rossi" dovessero combaciare nell'appuntamento elettorale della prossima settimana, la coalizione di centrosinistra cadrebbe, perdendo il controllo su uno dei monopoli politici delle ultime decadi. Una preghiera, tanto per il governo quanto per il Pd, si renderebbe necessaria. Per non parlare del MoVimento 5 Stelle, che avrebbe dovuto garantire la vittoria della coalizione dell'esecutivo, ma che corre in solitaria, sperando in un risultato non troppo umiliante.

La pubblicazione della striscia, com'è ovvio che sia, ha alimentato il dibattito social: "Questa è buona. Quel comunistaccio di Vauro è indubbiamente un'ottima matita. Anche se sono convinto che da questa vicenda Salvini riuscirà a trarre vantaggio. L'immigrazione è un'argomento mooolto sensibile e la sinistra l'ha regalato alla destra", ha scritto un utente, che sembra aver individuato il nocciolo della questione. "Questa è perfetta. Sono convinto che chi vota Lega l'apprezzerà tantissimo. Per loro è un sogno che si avvera", ha scritto un altro.

Quasi come se l'omologazione della piattaforma leghista al martirio fosse stata in qualche modo ricercata.

Ma il vero sogno, a ben vedere, è la vittoria della coalizione di centrodestra in Emilia-Romagna. Il 26 gennaio la sinistra italiana potrebbe non avere più Santi cui votarsi. "Santa Maria Gregoretti" prega per loro.

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