Vendetta all’origine dell’accoltellamento del tifoso milanista

All’inizio si era pensato a un litigio tra ultrà per contendersi dei pantaloncini lanciati da un giocatore. Con il passare delle ore prende sempre più piede l’idea di una vendetta scaturita da un pestaggio avvenuto una settimana prima

Vendetta all’origine dell’accoltellamento del tifoso milanista

Ci sarebbe forse una vendetta all’origine dell’accoltellamento nei confronti dell’ultrà milanista che domenica scorsa, 8 dicembre, è stato colpito al termine della partita Bologna-Milan. All’inizio le indagini si erano indirizzate verso un litigio tra tifosi che si erano affrontati tra gli spalti della curva dello stadio dell’Ara di Bologna. Secondo quanto ricostruito in un primo momento, subito dopo il fischio finale, sarebbe nata una lite tra rossoneri, poi degenerata in accoltellamento. Ad avere la peggio era stato un 35enne milanese del gruppo ultrà “Nervi Tesi”, accoltellato all’addome e ricoverato all’ospedale Maggiore della città emiliana, quindi operato d’urgenza appena giunto nella struttura ospedaliera.

Fermato un 34enne

Le indagini della Digos hanno portato al fermo di un 34enne milanista, proveniente da Mantova, che sarebbe stato trovato con il coltello ancora in mano e i vestiti sporchi di sangue. L’uomo è stato denunciato a piede libero per lesioni pluriaggravate e detenzione illegale di armi. Importante sarà la visione da parte degli investigatori dei filmati registrati dalle telecamere di sicurezza per ricostruire esattamente quanto avvenuto. Non vi sarebbe un motivo futile all’origine dell’accoltellamento. Si era infatti pensato al contendersi di un paio di pantaloncini lanciato da un giocatore del Milan ai tifosi, si tratterebbe invece di una vendetta riguardante un fatto avvenuto una settimana prima, in occasione della trasferta di Parma. Il 34enne sarebbe infatti stato vittima di un pestaggio mentre ancora si trovava a bordo del bus per raggiungere il Tardini.

La vendetta all'origine dell'accoltellamento

La colluttazione sarebbe avvenuta tra alcuni ultrà rossoneri del gruppo Nervi Tesi, lo stesso di cui fa parte il 35enne accoltellato, e alcuni tifosi del Diavolo, giunti da Mantova, per una diatriba sul posizionamento a bordo dei gruppi ultrà. Gli ultimi non avrebbero rispettato le posizioni abituali, da qui l’inizio della violenta lite. L’accoltellamento di domenica scorsa sarebbe quindi una vendetta del 34enne verso chi l’aveva pestato in precedenza. Il ferito non sarebbe in pericolo di vita, appena giunto all’ospedale Maggiore aveva subito un intervento chirurgico per ridurre la lesione interna.

Il suo aggressore è stato interrogato e rilasciato a piede libero. Mentre il primo risulta un assiduo frequentatore del secondo anello blu, ben conosciuto agli uomini della Digos, il secondo sarebbe un tifoso occasionale, che si fa quindi vedere saltuariamente alle partite.

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