Dopo il parroco che boicotta il presepe, in Veneto scoppia il boom di #iofaccioilpresepe, anche nelle scuole. Don Luca Favarin, della diocesi di Padova, evidentemente ha ottenuto l’effetto contrario. Lui domenica scorsa sul suo profilo Facebook aveva scritto: “Quest'anno non fare il presepio credo sia il più evangelico dei segni.. Non farlo per rispetto del Vangelo e dei suoi valori, non farlo per rispetto dei poveri...”. Un post che ha riscosso l’indignazione di molti, a giudicare dai commenti. Non solo: al Morning Show di Radio Padova don Favarin aveva ribadito che “fare il presepio è ipocrita”, perché l’Italia non vuole l’accoglienza e “il presepe è l’immagine di un profugo che cerca riparo e lo trova in una stalla”.
Questo dopo il caso della scuola di Favaro Veneto, in provincia di Venezia, che ha vietato il presepe perché - hanno detto - manca personale. E dire invece che la Regione Veneto già dall’anno scorso aveva previsto fondi regionali e aveva rivolto un invito ai presidi affinchè facessero rappresentare la natività. Il fondo è di 50 mila euro. L'iniziativa era partita da una mozione, presentata dal gruppo Centro Destra Veneto, con i firmatari: Andrea Bassi, promotore; Stefano Casali e Fabiano Barbisan. Una mozione votata a favore anche dalla Lega e dall’assessore all’Istruzione Elena Donazzan che da anni si batte per far fare il presepe in tutte le scuole. “È giusto mantenere anche nelle sedi istituzionali e non solo nel privato – aveva detto la Donazzan - la propria identità culturale, religiosa e civica”. Solo il Pd e i grillini non parteciparono al voto. Strano.
Quest’anno però i buonisti hanno fatto peggio, non solo da anni provano a boicottare il presepe nelle scuole, ora anche nelle case. Da qui nei social è partita una campagna #iofaccioilpresepe che vede tutti impegnati nella realizzazione della natività. Cittadini, privati, assessori, consiglieri. A Padova il consigliere forzista Eleonora Mosco ha postato una foto su Facebook che la ritrae mentre realizza il presepe scrivendo: “Sono preti come don Luca Favarin che svuotano le chiese. Io il presepio lo faccio eccome. Finchè ci sono preti così, le Chiese rimarranno sempre più vuote! Vergogna. I valori fondanti la nostra civiltà non si toccano. Giù le mani dalle nostre tradizioni, dai nostri valori e dalla nostra cultura!”.
Stessa sorte per Treviso dove il sindaco leghista Mario Conte vuole addirittura istituire una via dedicata interamente ai presepi con un percorso tra le chiese alla riscoperta della cristianità. Un’idea appoggiata totalmente dall’assessore Donazzan che dice: “instituire una via dedicata ai presepi per contrastare questo atteggiamento autolesionista che ci sta portando a perdere importanti riferimenti culturali e simboli identitari. Il successo poi ottenuto dal bando recentemente promosso dalla nostra Regione dimostra che la stragrande maggioranza dei Veneti non nega il presepe”.
E infatti, continua: “avevamo previsto di finanziare un massimo di 184 domande – per finanziare i presepi nelle scuole ndr- ne sono giunte ben 500.
Alla faccia dei laicisti che vorrebbero toglierci pure il nome di Gesù dalle canzoni del Natale”. E infatti: 546 scuole hanno partecipato al bando indetto dall’ufficio scolastico regionale Veneto: 281 statali, 247 paritarie, e 18 di formazione professionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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