Venezia non è Disneyland. Il sindaco sempre più sceriffo

A Venezia è in vigore il nuovo regolamento di polizia urbana: un mare di divieti e un fioccare di sanzioni. #EnjoyRespectVenezia: la campagna di sensibilizzazione.

Venezia non è Disneyland. Il sindaco sempre più sceriffo

Venezia non è Disneyland, Venezia non è Gardaland. Venezia non è un parco acquatico dove ci si tuffa, si fa picnic, si lasciano le vetrine sporche con le manate di gelato o si sta stesi al sole con un asciugamano da spiaggia a fare i propri bisogni tra le gondole. Era accaduto tre anni fa: una turista si era calata i pantaloni, lì accanto al molo di Piazza San Marco e si era messa a fare pipì tra le gondole. Immortalata da un gondoliere incredulo, la foto fece il giro del mondo, dando l’idea che a Venezia ci si possa venire e fare di tutto.

Molti altri in seguito furono sorpresi a urinare: chi tra le gondole, chi sui monumenti, chi davanti ai portoni. C’è stata perfino l’epoca dei tuffatori e dei nuotatori, di quelli che scambiavano Rialto per un trampolino di lancio, o di quello che andava a surf tra i vaporetti, di quelli che facevano sesso tra gli spettatori, o di quella che in pieno centro storico, senza pudore né ritegno, si stende con tanto di asciugamano. Bikini, libro e borsa da mare. Giusto una settimana fa. Non da meno la turista tedesca di diciottenne che si fa il pediluvio in rio del Malcanton. Ma entrambe ora, hanno ricevuto una sanzione di 100 euro l’una.

Perché ora Venezia fa sul serio. E come recita la campagna #EnjoyRespectVenezia, Venezia merita rispetto. Un sindaco, Luigi Brugnaro, sempre più sceriffo con un mare di divieti e un fioccare di sanzioni: in soli tre giorni sono stati emessi otto daspo urbani.

Anche perché poi ci sta il problema dei rifiuti, di questi turisti cialtroni, cafoni che lasciano i sacchetti a terra, le coppette gelato davanti le vetrine e che non tirano su una carta nemmeno se li paghi. E poi il problema del sovraffollamento. Troppi turisti, che vanno vengono, si fermano 24 ore, sporcano e poi quando fa buio con urla canti e vocii lungo le calli se ne vanno. Quando Venezia scoppia è una grande grossa nuvola di persone che si muovono tutte nella stessa direzione. Allora si era provato con i tornelli, con le entrate controllate e le corsie preferenziali solo per i residenti, ma nemmeno quelli sono stati in grado di risolvere la situazione. Anzi. Ci si erano messi pure quelli dei centri sociali a scardinare i tornelli e dire che “no! Che Venezia sta aperta a tutti!”.

A tutti sì, ma con il dovuto rispetto. E così dopo aver multato l’anno scorso il bimbo di cinque anni che correva sul monopattino in Piazza San Marco, ora il nuovo regolamento di polizia urbana che riguarda anche Mestre vieta i giochi con il pallone e altro gioco rumoroso a chi ha più di undici anni. Il comune ha predisposto una mappa con indicate le zone dove si può o non si può giocare e le sanzioni vanno dai 25 ai 500 euro. Sanzioni anche per gli addii al celibato e i famosi bacaro tour, i tour alcolici, un must per i veneziani e non solo. Poi c’è il divieto degli chiamazzi notturni, quello di fare rumore dalle 23.01 alle 8 e dalle 12 alle 15. E questo vale pure per tutti quei turisti che trascinano il trolley sotto il solleone all’una del pomeriggio. Divieti e restrizioni che riguardano anche la musica nei locali in determinate fasce orarie, i canti, i balli, i turisti rumorosi e sanzioni anche per chi ascolta musica senza gli auricolari e chi usa elettrodomestici che causano vibrazioni o rumori. Anche sbattere i panni prima di una certa ora sarebbe bandito.

E poi. Poi il daspo. Daspo per chi si droga o compra droga. I primi di luglio due ragazzi erano stati sorpresi a drogarsi in auto a Mestre: 450 euro di multa e daspo urbano. Multe e daspo anche per i clienti delle prostitute. La settimana scorsa un romeno era stato sorpreso a fare l’elemosina: è stato allontanato. E poi un fioccare di multe: tre turisti francesi che avevano parcheggiato la loro bici in una calle sono stati multati di 100 euro. Multa di un pezzo da cento anche per un turista slovacco che, arrivato in zona in sella alla sua bicicletta, l'aveva posteggiava legandola a una inferriata.

Multa anche per uno studente sorpreso a fare pipì su un prato: 400 euro. Quattrocentocinquanta euro invece e ordine di allontanamento per il turista ungherese di 45 anni, che stava urinando nei giardini Papadopoli alle quattro del pomeriggio. Quattro allontanamenti la sera del 21 luglio. In piazza San Marco sanzionati quattro bengalesi, venditori abusivi che stavano vendendo cibo per i colombi. E la settimana scorsa 950 euro a dei turisti che si preparavano il caffè col fornelletto sul Ponte di Rialto. È andata anche peggio al turista cittadino ceco di Letohrad che lunedì, ai piedi del ponte degli Scalzi, si stava scaldando la cena su un fornelletto a gas: 650 gli euro di multa, cui si è aggiunto l'ordine di allontanamento.

Ora è iniziata anche la campagna di igiene nei locali. Daspo per cucine improvvisate, se un locale ha il bagno non funzionante lo deve dire al comune e comunicarlo ai clienti. Pena una sanzione di 500 euro. Se recidivo in tre anni: chiusura.

E per finire, si fa per dire, in arrivo gli agenti 007 ingaggiati dal Comune che l’anno prossimo dal primo gennaio prossimo saliranno a bordo dei treni per controllare che tutti abbiano pagato la tassa d’ingresso.

Siete stati avvisati.

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