Sarebbe stato un fornelletto elettrico, uno di quelli che i richiedenti asilo usano per far da mangiare, la causa del rogo che nella tarda mattinata di martedì, alle 12.45, ha colpito il centro accoglienza di Conetta nel veneziano. Un centro finito più e più volte nel mirino delle cronache nazionali a causa del sovraffollamento e a causa delle maxi proteste e rivolte in strada.
I danni sono ingentissimi. L'incendio ha completamento devastato un tendone dove dormivano circa 100 migranti. Per loro ora si sta provvedendo a sistemare due tendostrutture che erano vuote. E cinque sarebbero le persone rimaste intossicate. Qualche migrante ha parlato di documenti e richieste di asilo andate distrutte.
Martedì mattina è stato impossibile non notare una grossa colonna di fumo nero provenire da una struttura nel mezzo dell'ex base militare. A intervenire, nel giro di breve, i vigili del fuoco con cinque squadre di soccorso e venti operatori provenienti dai reparti di Cavarzere, Adria, Mestre e Piove di Sacco. Sul posto anche la polizia di Stato con gli uomini del commissariato di Chioggia e i carabinieri del comando locale. I vigili del fuoco hanno circoscritto il rogo e messo in sicurezza l'area.
Dura la posizione del sindaco di Cona Alberto Panfilio: "Atto grave, il governo intervenga, questo centro va chiuso". Il centro accoglienza di Conetta ospita i richiedenti asilo da luglio 2015. Si era partiti con una cinquantina, poi le cifre si sono quintuplicate.
Ad aprile 2016 erano quasi 700, fino ad aumentare sempre più. Ci sono stati periodi in cui la quota ha oltrepassato le 1600 persone, in una frazione che conta 197 abitanti. Varie sono state le proteste dei richiedenti asilo, l'ultima la maxi marcia, a novembre scorso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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