A vent'anni dalla morte di Emanuele Scieri viene riaperta l'indagine

Il cadavere del 26enne ragazzo siciliano verrà riesumato per permettere una nuova inchiesta; l'ipotesi "suicidio" non convince. Indagato anche l'ex comandante della Folgore, generale Enrico Celentano

A vent'anni dalla morte di Emanuele Scieri viene riaperta l'indagine

Il corpo di Emanuele Scieri, il militare di leva della Folgore trovato morto nell’agosto del 1999, verrà riesumato dopo che poco più di un anno fà la Procura di Pisa aveva riaperto le indagini, ora condotte dal procuratore capo Alessandro Crini. L’ipotesi del suicidio non convince e gli inquirenti vogliono vederci chiaro.

Sono passati esattamente vent’anni da quel fatidico 16 agosto 1999, quando il corpo senza vita del 26enne avvocato ragusano veniva rinvenuto ai piedi di una torretta utilizzata per asciugare i paracadute all’interno della caserma “Gamerra” di Pisa.

Scieri veniva richiamato per la leva nel luglio del medesimo anno e stava prestando servizio presso i paracadutisti della “Folgore”; dopo aver concluso l’addestramento a Firenze era stato trasferito al centro di addestramento di Pisa. La sera del 13 agosto si recava in centro a Pisa con alcuni commilitoni e rientrava in caserma alle 22:15 senza risultare però presente al contrappello delle 23:45, dopo di che si perdevano le tracce del giovane fino al seguente 16 agosto quando veniva rinvenuto il cadavere.

Le indagini avviate in seguito alla morte portarono all’archiviazione come suicidio, una versione che non ha mai convinto la famiglia del giovane ed evidentemente neanche la Procura di Pisa che ha dunque riaperto il caso. Nessuna delle quattro precedenti inchieste, due del Tribunale Militare di La Spezia e due della stessa Procura pisana, aveva infatti portato ad alcun processo.

D’importanza fondamentale è risultato il lavoro della Commissione Parlamentare, conclusasi nel dicembre del 2017 con una relazione, votata all’unanimità da tutti i partiti, dove viene indicato che Emanuele venne aggredito prima di salire sulla scaletta di una torretta della caserma Gamerra, a Pisa, dalla quale poi precipitò. Sempre secondo quando emerso dai lavori della Commissione, all’interno della Caserma Gamerra avvenivano gravi atti di violenza che andavano ben oltre la semplice goliardia.

La Commissione ha inoltre rilevato diverse anomalie investigative, dalle audizioni degli stessi Carabinieri che effettuarono i rilievi emerse infatti che intervennero tre nuclei diversi dell’Arma e che le operazioni di rilevamento vennero fatte in assenza del Pm e senza la presenza del Ris. Il cadavere di Scieri fu manipolato per estrarre dal marsupio il telefono cellulare del ragazzo e risalire al suo numero di telefono.

Ci sono poi molti dubbi sia sulle lesioni rinvenute sul corpo di Emanuele, incompatibili con una semplice caduta dalla torretta, nonché il ritrovamento del cadavere sotto alcuni tavoli ammassati. L’ipotesi è che Emanuele sia stato lasciato lì per tre giorni e sia deceduto a causa dei mancati soccorsi.

Intanto lo scorso 4 luglio la Procura di Pisa ha sentito per più di quattro ore l’ex comandante della Folgore, il generale Enrico Celentano, indagato con le ipotesi di reato di favoreggiamento e false informazioni. Agli altri indagati, tre ex commilitoni della vittima, viene attualmente contestato l'omicidio volontario in concorso.

Si riapre dunque il caso Scieri

e questa volta anche con l’ausilio di una ricostruzione in 3D e accertamenti tecnici medico-legali che dovrebbero risultare fondamentali per arrivare finalmente alla verità su quanto accaduto al giovane ragazzo siciliano.

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