Era soltanto questione di tempo, alla fine il Covid-19 ha colpito pure il centro di accoglienza migranti del campo Roja di Ventimiglia, in provincia di Imperia, dove un pachistano di 39 anni è risultato positivo al tampone. L'uomo è stato ricoverato in ospedale a Sanremo. I medici lo tengono sotto controllo, ma le sue condizioni non sembrano preoccupanti. Gli altri stranieri ospiti del centro, che sono entrati in stretto contatto con lui, si trovano ora in isolamento domiciliare obbligatorio per quattordici giorni, mentre la struttura è stata messa in quarantena a scopo precauzionale.
Come sia entrato il Covid nel centro di accoglienza, non è facile stabilirlo, ma la Croce Rossa, che gestisce la struttura, fa sapere di aver messo in atto, da subito, le misure precauzionali per il contenimento dei contagi, di concerto con la Prefettura di Imperia e l'Asl 1 Imperiese. L'accesso al campo, inoltre, è regolamentato da un posto di polizia. Tutto ha avuto inizio giovedì scorso, quando il pachistano è stato portato in ospedale per i classici sintomi del Coronavirus. Aveva tra l'altro la febbre piuttosto alta.
L'esito positivo del tampone è giunto nella serata di ieri. Ma non è tutto. Nelle settimane scorse è stato effettuato un monitoraggio degli ospiti, in seguito ad alcuni stranieri che presentavano sintomi sospetti (soprattutto febbre e tosse) e che, a seguito degli esami, sono risultati negativi. La struttura ospita al momento 205 migranti di diverse nazionalità e molti sono i pachistani. Tenere a bada i tanti stranieri non è un compito facile. Malgrado le restrizioni per il virus la gran parte di loro vuole espatriare clandestinamente in Francia e fino a qualche giorno prima dell'emergenza, c'era chi entrava e usciva a piacimento dalla struttura, cercando di trovare un passaggio clandestino oltre frontiera.
Oggi, non è più così. Chi è dentro deve rispettare il lockdown come qualsiasi altro cittadino e non può allontanarsi dalla struttura, se non per motivata giustificazione. Quasi tutti gli stranieri presenti in città sono stati portati nel centro, proprio per evitare contagi. Ma c'è sempre chi scalpita per uscire o le prova di tutte per allontanarsi dalla struttura.
Nel frattempo proseguono anche i controlli delle autorità francesi al confine, dove l'espatrio può avvenire soltanto in virtù di un'autocertificazione che attesti i motivi dello spostamento in Francia: lavoro, salute o ragioni di necessità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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