Verona, concerto per Palach. Ma gli stimmatini dicono no

La Congregazione delle Sacre Stimmate ha detto no al concerto organizzato per Jan Palach. A cinque giorni dall'evento, ora gli organizzatori devono trovare un posto alternativo.

Verona, concerto per Palach. Ma gli stimmatini dicono no

Probabilmente se Jan Palach potesse parlare, ne avrebbe di cose da dire. E forse non avrebbe piacere di essere esibito come trofeo da una sinistra, che non conosce nemmeno la storia. Lui che 50 anni fa, in piazza Venceslao a Praga, si diede fuoco contro il regime comunista. E ora ci si mette anche la Chiesa che nega addirittura un concerto in sua memoria.

La storia è questa. Sabato 19 gennaio, a Verona è stato organizzato un concerto per Jan Palach. L’evento, chiamato Terra e Libertà. A cinquant'anni dal suo sacrificio. Concerto per Jan Palach, è organizzato dall'associazione “Nomos-Terra e Identità” e ha goduto del patrocinio della provincia veronese. Sulla locandina dell’evento sono riportati i nomi dei gruppi musicali che si esibiranno: Gabriele Marconi, Topi Neri, Hobbit, e la Compagnia dell’Anello.

Gruppi che alla sinistra non sono andati giù. Hanno preso la locandina e ci hanno appiccicato sopra una striscia gialla con scritto “Concerto nazi – rock”. Da qui apriti cielo, gli antifascisti sono scesi in campo e addirittura cercano di far passare un eroe che si è battuto contro il regime comunista, come fosse di sinistra. Perfino l’Anpi Verona ha organizzato un convegno con gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Università Carlo IV di Praga.

Ma il punto è un altro. L’associazione e il suo organizzatore Andrea Bacciga, ancora a novembre scorso, avevano chiesto la disponibilità del Teatro delle Stimmate, una struttura di 400 posti, per il concerto. Il Teatro delle Stimmate è di proprietà degli Stimmatini. Ossia la Congregazione delle Sacre Stimmate, fondata da San Gaspare Bertoni a Verona il 4 novembre 1816. La Congregazione a novembre scorso aveva detto sì. Ma oggi ha detto no. "Il concerto qui non s'ha da fare". E infatti nel frattempo, i ragazzotti di sinistra si sono scagliati contro le band; un’assemblea, la 17 Dicembre ha attaccato i gruppi musicali definendoli dichiaratamente e smaccatamente di estrema destra. Alcuni giornali hanno scritto "gruppi dichiaratamente nazi – rock", Repubblica ha cavalcato l’onda dicendo addirittura che “da tempo - tra lo stupore e le proteste che arrivano da sinistra - è in atto da parte delle formazioni neofasciste un tentativo di appropriarsi "culturalmente" e "politicamente" della figura di Palach”, e Gian Antonio Stella ha parlato di “spiriti muscolari che rivendicano d’essere neri e nostalgici del Duce”.

Mario Bortoluzzi della Compagnia dell’Anello aveva replicato, dicendosi “letteralmente basito” per gli attacchi subiti. “Questi non sanno nemmeno di cosa parlano – aveva detto - Siamo stati noi de La Giovine Italia i primi a scendere in piazza quando Palach si bruciò. Tutti gli altri partiti sono stati zitti”. Così dopo la replica di Bortoluzzi era arrivato anche il patrocinio dell’amministrazione comunale con il voto favorevole di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Battiti, Verona Pulita. E il voto contrario, ovviamente, di Pd e Bertucco-Sinistra in Comune.

“Jan Palach – scrive il presidente del Consigli comunale Verona, Ciro Maschio - era uno studente che si diede fuoco in Piazza durante la Primavera di Praga per protestare contro la repressione della dittatura comunista sovietica. Rappresenta un simbolo di libertà contro tutte le dittature ed è giusto commemorarlo. Suona strano che qualcuno protesta se altri lo commemorano, anzichè fare altrettanto. Le polemiche e la campagna di demonizzazione e mistificazione fomentate nelle settimane scorse sui media da alcune frange della sinistra rappresentano un motivo in più per concedere il patrocinio. Dispiace vedere come qualcuno abbia alimentato una polemica ed un clima da “caccia alle streghe” arrivando ad etichettare falsamente come “nazi rock” il concerto e i gruppi invitati. Dispiace vedere che perfino noti giornalisti come Gian Antonio Stella abbiano travisato canzoni e gruppi seri e credibili come La Compagnia dell’Anello - che ha dedicato a Jan Palach una canzone nel 1975. Pertanto anche in risposta a questo clima da “caccia alle streghe” tipico più delle dittature che di una democrazia, abbiamo ritenuto, al di là delle nostre diverse appartenenze politiche o culturali rispetto ai promotori, di concedere il patrocinio per ricordare Jan Palach, simbolo della libertà di pensiero contro chi vorrebbe sopprimere il pensiero altrui quando è diverso dal proprio”.

Un concerto oltretutto, il cui ricavato andrà in beneficienza per l’alluvione che Verona ha subito il 1.settembre scorso. Ma niente, nonostante questo, gli stimmatini hanno detto no. “Ero andato di persona a parlare con don Giuliano – racconta al Giornale.it, Andrea Bacciga – e mi aveva detto che non vi era alcun problema. Gli utili poi vanno in beneficienza e quindi mi aveva detto che sarebbe stato tutto ok. Questa mattina don Giuliano mi chiama perché, mi dice, il suo superiore don Silvano Nicoletto, dice che questo concerto non è da fare. Ho chiamato Don Silvano infatti e mi ha detto che non vuole che gli Stimmatini vadano in mezzo a questa storia. Sono basito, è chiaramente fatto a posta, oltre al fatto che mi sembra poco serio a distanza di cinque giorni con 320 biglietti venduti".

"Ci stanno negando la possibilità di poter fare un concerto - continua Bacciga - ed è assurdo nel 2019. La sinistra sta veramente alzando il livello perché sta creando un regime. Jan palach è stato fatto passare dalla sinistra come uno di sinistra, lui che si è dato fuoco contro il regime comunista. Sono talmente bugiardi che falsificano la storia.

Il punto è che non volevano che gli Stimmatini fossero messi in mezzo, se non avessero negato ora la loro disponibilità era meglio, perché così facendo si sono dati la zappa sui piedi”. E infatti. Ora il resto del mondo lo sa.

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