Veneto tornano le ronde contro furti e aggressioni

Emergenza criminalità in Veneto. A Padova e a Verona i residenti rispondono in gruppo, vigilando i quartieri

Veneto tornano le ronde contro furti e aggressioni

I veneti rispondono all’emergenza criminalità facendo quadrato. A fine anno Luca Zaia lanciò l’allarme denunciando un picco di delinquenza, acuitosi ulteriormente duramente le feste natalizie, quando furti in casa (anche di regali) e aggressioni erano all’ordine del giorno. E fu allora che l’esponente del Carroccio, alla guida della Regione, invocò la militarizzazione del territorio: “L'esercito deve essere portato fuori dalle caserme e messo sulle strade a vigilare e pattugliare. E basta far differenze fra criminalità e micro-criminalità”.

A proteggere il territorio, in Veneto, ci pensano gli stessi cittadini. In attesa che le istituzioni locali e nazionali prendano concreti provvedimenti per tutelarne la sicurezza e il quieto vivere, i residenti mettono in pratica il detto “l’unione fa la forza”. Succede, per esempio, a Padova e Verona, dove sono state organizzate ronde preventive.

A Padova, in zona Stanga, Il Gazzettino racconta dell’iniziativa di un comitato ribattezzata “ronde di pianerottolo” che prevedono una turnazione tra i residenti del quartiere per tenere lontani i malviventi, protagonisti di continui furti domestici.

Mentre L’Arena di Verona riporta l’esasperazione di chi abita allo Stadio nella città di Romeo e Giulietta. Qui i predoni non si fanno scrupoli neanche verso anziani, scippati senza pietà. Il quartiere, da tempo, non è più sorvegliato dalle camionette dei militari, mentre è tornato in vigore il servizio (insufficiente) del carabiniere di quartiere. Allora, dopo l’ennesima aggressione, è scattata la mobilitazione promossa dalla sezione “Verona 3 ovest” della Lega Nord, che avrebbe raccolto decine di adesioni; la controffensiva alla criminalità dovrebbe scattare a marzo.

Si legge che i vigilantes volontari, in gruppi da tre o quattro, ispezioneranno le strade per avvisare la polizia in caso pericolo: “Le ronde non si sostituiscono alle forze dell'ordine e non possono intervenire direttamente. Però forniscono un grande aiuto qualora segnalino subito agli agenti movimenti strani e personaggi sospetti. Ed è proprio questo che intendiamo fare. Ho trovato sostegno, alcuni di coloro che hanno dato la propria disponibilità non abitano nemmeno allo Stadio.

Ma l'esigenza è così sentita che per ora cominceremo dal quartiere più sofferente, soprattutto nelle ore serali, e in seguito forse potremmo estendere l'iniziativa anche ad altre zone” dice Vito Comencini, l’esponente cittadino del Carroccio promotore dell’iniziativa.

A breve il comune, grazie alla sovvenzione della regione, dovrebbe provvedere all’installazione di telecamere nel quartiere Stadio e alla stazione di Porta Nuova, oltre che migliorare l’illuminazione delle vie.

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