Un vescovo argentino, giunto al compimento di settantacinque anni, è stato sostituito. Niente di strano, dato che a prevederlo è la regola anagrafica, ma qualcuno sostiene che dietro la decisione si celi un altro motivo.
Monsignor Hector Aguer, che era l'arcivescovo di La Plata, sarebbe stato rimosso, in realtà, perché inviso a Papa Francesco. Il Santo Padre, da quanto è stato eletto al soglio pontificio, non si è mai recato in Argentina. Un ritorno in patria chiacchierato dai media che, tuttavia, non è ancora stato programmato. Si dice che Bergoglio preferisca non tornare a Buenos Aires per via delle strumentalizzazioni politiche cui potrebbe essere sottoposto. Molti di quelli che vengono definiti "amici" argentini di Francesco, del resto, risultano politicizzati.
Il Papa si è tuttavia riferito all'episcopato argentino ai tempi del dibattito su Amoris Laetitia. In riferimento alla discussa esortazione apostolica che ha aperto all'accesso alla comunione per i divorziati risposati, furono proprio le linee guida dei vescovi argentini, per stessa ammissione di Bergoglio, a rappresentare meglio le modalità di applicazione. Di Argentina, oggi, si torna a parlare per via del "caso" del vescovo Aguer.
Stando a quanto riportato su La Nuova Bussola Quotidiana, monsignor Aguer sarebbe stato allontanato dalla diocesi che presiedeva in modo inusuale. Considerazioni derivanti dal fatto che, come raccontato dal sito Wanderer, ad Aguer è stato negato il periodo ad interim, cioè quello necessario affinché la sostituzione avvenga permettendo a tutti gli interessati di organizzare i relativi trasferimenti.
Spiega il vaticanista Marco Tosatti nell'articolo sul portale cattolico citato:"La nomina di un altro prelato come amministratore apostolico è un gesto sgradevole. In genere si nomina come amministratore apostolico il presule che sta per andare via. Come se si temesse che nel periodo di interim Aguer potesse fare chissà che!".
Sì perché il vescovo Aguer in passato si era espresso proprio su Amoris Laetitia. Il testo del pontefice che ha sollevato i dubia dei quattro carindali "conservatori", del cui contenuto si continua, seppur con meno frequenza, a discutere dottrinalmente. Aguer aveva sostenuto che, anche nel caso in cui i divorziati si fossero risposati civilmente, non avrebbero comunque potuto ricevere il sacramento dell'eucaristia. Ma non solo.
Sempre l'ex vaticanista de La Stampa scrive che, all'interno di un libro di Elisabetta Piquè, giornalista definita "fan" del pontefice argentino, si legge che:"Del gruppo contrario a Bergoglio fanno parte monsignor Héctor Aguer, arcivescovo di La Plata, alcuni vescovi e istituti sacerdotali e laici, compresi alcuni professori della UCA".
Aguer, che risulta essere invece molto stimato da Benedetto XVI, farebbe parte di un insieme di prelati argentini non entusiasti dell'operato del primo pontefice argentino della storia della Chiesa
cattolica. Il successore del vescovo in questione sarà Victor "Tucho" Fernandez, già rettore dell'Università Cattolica della nazione di origine del Papa. Un uomo di Chiesa che le cronache non esistano a definire "bergogliano".
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