Vietato chiamarsi Mussolini, il filo spinato e Mattarella: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il discorso di Mattarella sull'Africa, il comunismo e Agamben

Vietato chiamarsi Mussolini, il filo spinato e Mattarella: quindi, oggi...
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- scopriamo che è vietato chiamarsi Mussolini. O meglio, visto che non puoi cambiare cognome all'anagrafe, non è opportuno. Almeno non per Corrado Formigli, per cui evidentemente è solo un mezzuccio studiato da FdI per conquistare i voti dei nostalgici. Una roba sinceramente inascoltabile, e soprattutto poco democratica. Ha ragione Sansonetti quando sostiene che "se tra Formigli e la Mussolini c'è un fascista, non è Rachele...".

- dodici Stati membri dell'Ue chiedono di costruire muri di filo spinato ai confini per fermare le migrazioni clandestine. E tra loro non ci sono solo la puzzolente Ungheria o la cattolicissima Polonia. Anche Austria, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Grecia, Estonia, Lettonia, Lituania e Slovacchia. Il bello, in realtà, è che l'Europa ha già dato il via libera. Cioè ha detto: se volete, fatelo. Il punto qui è solo chi lo paga. Non se realizzarli o meno. Sintomo che il dibattito pubblico in Ue sul tema è mutato eccome

- la Corte Suprema polacca terremota l'Ue. In sostanza ritiene che le legge fondamentali nazionali valgano più di quelle europee. Bruxelles non ci sta, e si può capire. Ma certo la questione pone un interrogativo sull'integrazione europea: non è scontata. E soprattutto non la si può demandare ai dettagli giuridici di un Trattato semi-incomprensibile

- Mattarella la pensa come Salvini. Almeno sulle migrazioni dall'Africa: per i giovani del Continente Nero, ha spiegato, bisogna creare "nuove opportunità economiche" anziché favorire "incontrollati e spesso rovinosi fenomeni migratori" che nel lungo periodo privano l'Africa di "importanti energie". Applausi a scena aperta. Ecco, lo dica anche al Pd

- bisognerebbe finirla con questa storia del fascismo. Oppure almeno chiedere ai post-comunisti la stessa abiura di un'ideologia sanguinaria. No?

- Facebook ha censurato il discorso di Giorgio Agamben, fine e

democratico intellettuale, solo perché ha detto la sua contro il green pass. Il bello, o il brutto, è che quel discorso l'ha tenuto alla Commissione del Senato, luogo simbolo della democrazia. In Parlamento sì, su Facebook no

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