"Mio figlio è vivo per miracolo". Può tirare un sospiro di sollievo Sunny, papà del piccolo Tamin, il bimbo di sei anni accoltellato dal somalo a Rimini, sabato sera. Ha pregato a lungo per suo figlio, sottoposto a ben due interventi chirurgici dopo che Somane Duula, il 26enne autore della tentata strage sull'autobus, gli ha reciso la carotide con un paio di forbici. Oggi lo straniero comparirà davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia: dovrà rispondere di tentato omicidio per futili motivi, tentata rapina e altri reati.
Tamin "è vivo per miracolo"
Questa mattina Tamin, come tanti altri suoi coetanei, avrebbe dovuto cominciare le elementari. E invece, si è risvegliato in un letto d'ospedale, attaccato a un macchinario che monitora i parametri vitali. Ci sono voluti due interventi, il primo salvavita e l'altro di chirurgia ricostruttiva, per risanare la carotide. Ad eseguire le operazioni è stata l'equipe di chirurgia vascolare e pedriatica dell'ospedale di Rimini guidata dai primari Salvatore Tarantini e Vincenzo Domenichelli. "Le operazioni sono riuscite bene", confermano i medici. Il bimbo è ricoverato in rianimazione, dove resterà in osservazione ancora qualche giorno, ma il peggio sembra passato. "Hai visto quanti regali ho ricevuto, papà? Mi hanno fatto guardare anche i cartoni animati", sono state le sue parole al risveglio dalla sedazione. Il piccolo è tornato a sorridere: "è vivo per miracolo", racconta il papà.
Il racconto choc dell'aggressione
"Stavamo passeggiando io, lui, mia moglie e una sua amica lungo viale Regina Margherita quando all'improvviso, alle spalle, di corsa, è arrivato l'aggressore e ha colpito mio figlio". Ha gli occhi pieni di lacrime Sunny, il papà di Tamin, quando ripensa a quei drammatici istanti in cui ha visto il suo bambino accasciarsi al suolo per il colpo infertogli da Somane Duula. Il somalo, armato con un paio di forbici, ha aggredito il piccolo di spalle mentre passeggiava coi genitori, una coppia originaria del Bangladesh che vive a Poggio Torriana, nel Riminese. "Ha colpito lui (il figlio ndr) ma è stato un caso. - continua il racconto Sunny - Poteva ferire me, mia moglie o qualunque altra persona, è successo tutto in pochi secondi: è un miracolo che sia ancora vivo".
La follia del somalo
Interrogato subito dopo l'aggressione, Somane Duula ha confessato di aver assunto cocaina prima di seminare il terrore sull'autobus. Fatto sta che cinque persone, tra cui il piccolo Tamin, hanno rischiato di morire. Gli altri quattro feriti - le due donne controllori, un 27enne di Pesaro e un 77enne di Grugliasco - si stanno riprendendo lentamente: tre sono stati già dimessi dall'ospedale, uno ne avrà ancora per qualche giorno.
Intanto, nella giornata di lunedì 13 settembre, il somalo dovrà comparire davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia.
La tentata strage si è consumata l'11 settembre: "Allo stato attuale non c'è alcun elemento che faccia ravvisare questioni legate al terrorismo", ha precisato il procuratore capo di Rimini Elisabetta Melotti. L'africano dovrà rispondere di tentato omicidio per futili motivi, tentata rapina e altri reati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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