Chiara Appendino e Sergio Chiamparino entrino in azione. Non si può tollerare che uno stand del Salone di Torino esponga un libro-intervista che offende la comunità del Salone stesso. Un sincero democratico deve dissociarsi: non si dialoga con chi rivaluta i totalitarismi condannati dalla Storia. Invitiamo gli scrittori con una coscienza civile a boicottare il Salone: dalla defezione alla presenza con riserva, tutto va bene contro il ritorno di pagine buie che credevamo dimenticate. Il sindaco di Torino e il governatore del Piemonte, custodi della libertà di espressione, valutino se ci siano gli estremi per una denuncia alla magistratura. In ogni caso, consigliamo di rescindere il contratto all'editore che ha pubblicato un testo in contrasto con i valori democratici. No, non stiamo parlando dell'editore Altaforte, estromesso dal Salone per aver pubblicato un libro-intervista a Matteo Salvini firmato dalla nostra Chiara Giannini. Altaforte, per quanto sia fascista il proprietario Francesco Polacchi, non ha in catalogo neppure un titolo in aria di apologia del fascismo. Polacchi ha sbagliato? Lo si condanni. Ma perché censurare i libri? Comunque stiamo parlando dell'editore Feltrinelli che ieri, al Salone, esponeva Piazza grande, il nuovo libro di Nicola Zingaretti, leader del Partito democratico. Nell'intervista che chiude il volume, Zingaretti ammette la natura dittatoriale dell'Unione Sovietica, ma, nonostante tutto, trova modo di rivalutarne il ruolo in un passo che farà spanciare di risate gli storici e tremare di orrore i discendenti delle vittime (anche italiane) del compagno Stalin: «Fino al 1989 la presenza di grandi potenze, internamente fradice e dittatoriali, ma alternative al capitalismo, aveva costituito un oggettivo deterrente a costruire un certo mondo unidimensionale e senza difese rispetto alle forme più estreme di sfruttamento. Spero che ora nessuno mi attribuisca in malafede nostalgie filosovietiche se rilevo che probabilmente nel dopoguerra, non ci fosse stata l'Unione Sovietica, ciò che è avvenuto in Grecia con la strage di tutti i comunisti sarebbe avvenuto in tutta Europa. Non sarebbero state possibili le lotte dei partiti di sinistra e democratici né il compromesso sociale che oggi in Europa è un esempio per tutto il mondo civilizzato». Senza l'Urss non ci sarebbero stati neppure milioni di morti. In buonafede, se Zingaretti ce la concede, annotiamo che l'Unione Sovietica ha fatto di tutto per cancellare dal pianeta Terra i partiti socialisti ma democratici, per rendersene conto basta una ripassata ai fatti di Spagna, Budapest e Praga. Naturalmente stiamo scherzando (ma non troppo). L'editore Feltrinelli, che stimiamo pur non condividendone le idee, è liberissimo di pubblicare e vendere quello che vuole.
Zingaretti, che stimiamo pur non condividendone le idee, è liberissimo di scrivere quello che vuole. Resta da chiedersi se il libro rientri nei parametri illiberali fissati dalla direzione del Salone e confermati da Appendino e Chiamparino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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