Brasserie Lutetia, l’anima di Parigi

Il ristorante al piano terra dell’unico albergo di lusso della Rive Gauche propone in un’atmosfera Art Déco la classica cucina francese portata ai giorni nostri grazie al tocco personale dello chef Patrick Charvet. Notevole la proposta di ostriche e frutti di mare mentre sono eccellenti il Rombo arrostito ai crostacei e le Linguine ai frutti di mare. E nella “terrasse” c’è la vera joie-de-vive cittadina

Brasserie Lutetia, l’anima di Parigi
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E’ un’istituzione di Parigi la Brasserie Lutetia, nell’affascinante quartiere di Saint-Germain-des-Prés, all’angolo tra boulevard Raspail e rue de Sèvres. Si tratta del ristorante con déhor (che a Parigi chiamano ottimisticamente “terrasse”) di uno dei più begli alberghi della Ville Lumière, l’unico grande albergo della Rive Gauche, inaugurato nel 1910 in stile Art Déco e che ancora oggi, a guardarlo da lontano, con la sua iconica facciata biancheggiante, incarna lo spirito inarrivabile della Belle Époque.

La Brasserie Lutetia è un luogo dove da più di un secolo i parigini e i tanti visitatori della città amano ritrovarsi nello spirito della flânerie di lusso, dell’art-de-vivre di questa città unica. L’interno è vasto e costruito in un unico ambiente che ruota attorno alla corte dell’hotel. L’ambiente è razionalista, le mise-en-place essenziali e contemporanee. La cucina è quella di una brasserie di alto livello: propone quindi piatti classici francesi e internazionali innervati da un po’ di fantasia. In questo caso lo chef è, dal 2018, l’esperto Patrick Charvet, che dona un tocco personale convincente al solido menu della brasserie. Tra le sue creazioni c’è certamente l’“Homard Frites”, una aragosta flambé al cognac et nappata con una bisque maison, così come la “Sole meunière, câpres et fines herbes”, che reinterpreta la sogliola.

Io però ho attinto al menu alla carta, piuttosto vasto e articolato in sezioni differenti da quelle a cui siamo abituati noi. C’è una buona scelta di antipasti freddi, tra i quali il Foie gras di anatra a mezza cottura con frutta di stagione e i suoi toast, il Porro vinaigrette al tartufo e la Salade Juliette, che si può avere con il tonno o con una mezza aragosta del Maine. Chi vuole può attingere alla cosiddetta “carte des coquillages”, che propone un ampio assortimento di frutti di mare, e ostriche, anche con dei plateaux già composti: si va dalla degustazione di sei ostriche (Plates de Cancale, Utah Beach n° 3, Fin de Claires n°3) al monumentale Plait Large che per 169 euro propone un trionfale assortimento di ostriche, molluschi, scampi, aragoste.

Ma torniamo al menu classico: tra le entrée calde abbiamo la Zuppa tradizionale alla cipolla, un classicone francese, le Escargot di Borgogna con burro e prezzemolo, la Zuppa di pesce con crostini. I piatti principali sono divisi tra pesce e carne: io ho optato per un Rombo arrostito ai crostacei e broccoli che si è rivelato magnificamente carnoso. Ho però avuto anche la possibilità di assaggiare delle Linguine ai frutti di mare (definiti “come a Portofino”) che si sono rivelati assai meglio cotti di quanto mi aspettassi. Del resto io non ordino mai piatti di pasta all’estero ma in questo caso ho potuto assaggiare dal piatto di una mia accompagnatrice. Si è rivelata ottima anche la Tataki di filetto di tonno al sesamo, perfetto esempio di un tipo di cottura giapponese trasportato ottimamente in Europa. Le carni non ho potuto assaggiarle ma la Suprême di pollo spinaci, champignon e parmigiano e il Filetto di manzo, salsa al pepe e mela che ho visto girare per gli altri tavoli sono decisamente attraenti. Contorni di scuola e dolci molto tradizionali, come la Tarte au citron, la Pavlova esotica (davvero bellissima) e i Profiteroles. La carta dei vini è giusta, non troppo monumentale e naturalmente basata sulle grandi appellation francesi. Il servizio è stato l’unico punto dolente della serata, un po’ burbero e senza tanta predisposizione al racconto. Ma la mia esperienza mi insegna che all’estero spesso la professionalità in sala non fa rima con il calore.

Brasserie Lutetia è aperta tutti i giorni a pranzo e a cena. Dalla domenica al mercoledì la sera è disponibile un menu degustazione con un entrée, un piatto principale e un dessert, ciascuno a scelta tra tre proposte, a 68 euro.

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