Cuvée Indigena, ogni anno differente

L’Asolo Prosecco Superiore Docg da fermentazione spontanea di Loredan Gasparini è un prodotto unico, che viene lasciato libero di esprimersi producendo sempre esiti sorprendenti. Un vino contemporaneo che rappresenta al meglio la parte spumeggiante di un’azienda che a Venegazzù realizza anche alcuni notevoli rossi da vitigni internazionali

Cuvée Indigena, ogni anno differente
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Montello è una zona collinare nel Trevigiano conosciuta come “il bosco di Venezia” perché i lagunari vi si rifornivano del legno per costruire le loro imbarcazioni. Ora è terra di vino anche grazie all’opera del conte Piero Loredan, discendente di un doge, che introdusse nell’area, a Venegazzù, i vitigni di cui si era innamorato durante un viaggio a Bordeaux: Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Malbec. I vini così prodotti iniziarono a farsi una certa fama, e Loredan ebbe la fortuna di poterli fare assaggiare perfino al presidente della Repubblica francese Charles De Gaulle, che se ne mostrò sedotto, convinto di avere nel bicchiere un grande vino di Bordeaux.

Ma questa è solo metà della storia. Il testimone del conte venne preso da Giancarlo Palla, che introdusse nel territorio la cultura dello spumante e acquistò la Tenuta di Giavera del Montello e nel 1976 prese a produrre Metodo Classico, oltre che Prosecco. Poi entra in scena il figlio Lorenzo, che porta una visione enologica più contemporanea e un approccio più naturale e sostenibile. Nel 2001 viene acquistata l’azienda agricola Ronco Blanchis, nel Collio Goriziano.

Oggi Loredan Gasparini conta 60 ettari totali, 30 dei quali a Venegazzù e 30 a Giavera di Montello. E se l’anima profonda dell’azienda resta legata ai rossi di Venegazzù, unico cru della denominazione Montello. Ma oggi vi parlo di Cuvée Indigena, un Asolo Prosecco Superiore Docg che nasce da un vecchio vigneto di Glera, il Monti, di quasi cinquanta anni di età e situato a Giavera del Montello. Un vino che origina dal desiderio di Lorenzo di “ottenere un Prosecco diverso, unico. Ho quindi pensato di lasciare agire la natura, ottenendo ogni anno un vino sempre nuovo e differente”. Cuvée Indigena è un Prosecco Superiore che ha la caratteristica di essere sottoposto a un metodo spontaneo di fermentazione, ciò che rende ogni annata una magnifica scommessa. Subito dopo la pigiatura soffice, viene messo in autoclave a bassissima temperatura e senza lieviti commerciali né zuccheri, in modo che la fermentazione avvenga lentissimamente (più di otto mesi) fermandosi poi quando è il momento. La fermentazione è talmente libera che solo alla fine il vino si manifesta nel suo grado zuccherino come Brut, Extra Brut o Extra Dry. Cuvée Indigena ha un perlage estremamente fitto e persistente, un naso ricco di frutta matura e di note di pasticceria e una bocca cremosa, sontuosa, complessa. Un vino in grado di far cambiare idea a quanti non sempre a torto nutrono qualche diffidenza nei confronti del Prosecco.

Gli altri spumanti aziendali sono il Metodo Classico, l’Asolo Prosecco Superiore Docg, il cru Tasso e il Monti Extra Brut. A Menegazzù vengono prodotti i rossi: dalla vigna storica, impiantata nel 1946, la cosiddetta “Vigna delle 100 piante” rappresenta un piccolo museo della biodiversità e dà ancora oggi le uve destinate a divenire l’etichetta chiamata Capo di Stato, Doc Venegazzù Montello Superiore, il vino dedicato a De Gaulle, da una selezione di uve di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Malbec. Il Venegazzù Doc Della Casa è uno dei primi esempi di tagli bordolesi prodotti in Italia, essendo uscito negli anni Cinquanta. Il Falconera è un Montello Doc a base Merlot, La produzione dei rossi comprende anche altre etichette, tra cui la riserva Della Casa, uno dei primi esempi di bordolesi prodotti in Italia, che uscì sul mercato già negli anni Cinquanta.

Poi ci sono il Cabernet Sauvignon Montello Doc, il Malbec Colli Trevigiani Igt, il Montello Doc Punto a Capo e Spineda, un Merlot Montello Doc proveniente da un appezzamento che già nelle mappe Napoleoniche era indicata come vigneto e che è un omaggio alla famiglia che nel 1500 iniziò a valorizzare la zona viticola di Venegazzù. Un solo bianco: il Manzoni Bianco Marca Trevigiana Igt.

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