Pictura, il bar che dà del tu all’arte

All’interno del Mandarin Oriental Ritz di Madrid, accanto al museo del Prado, il locale ne trae ispirazione con le potenti fotografie di Paula Anta, che si ispirano ai ritratti dell’epoca barocca. La carta dei cocktail punta sui classici (anche quelli “dimenticati”) interpretati perfettamente, e accompagnati da una proposta “food” ideata dal grande chef Quique Dacosta

Pictura, il bar che dà del tu all’arte
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Il Prado è là, a poche decine di metri, con i suoi Goya pazzeschi (le “pinturas negras” sono una delle esperienze artistiche più coinvolgenti che potrete fare nella vita), con i suoi Velàzquez e i suoi El Greco. E si spiega quindi il nome del Pintura, il bellissimo bar del Mandarin Oriental Ritz di Madrid, un locale sofisticato e accogliente e con una forte vocazione artistica che si manifesta potentemente nella serie di grandi fotografie realizzate dalla fotografa madrilena Paula Anta. Si tratta di ritratti iperrealistici e che citano i quadri dello stesso Prado. Anta ha scelto i suoi modelli tra artisti, intellettuali, amici, madrileni comuni. Ha invitato ciascuno di essi ha visitare le sale dedicate all’arte barocca del museo madrileno e ha fatto confezionare gli abiti che ciascuno di loro avrebbe indossato per lo shooting in base all’opera scelta. E ognuno ha posato per la fotografa come fosse un personaggio della pittura barocca, un re, un nobile, un servitore. Una scelta estetica radicale, che dona alle fotografie, pur contemporanee, una potenza senza tempo e trasforma il bar in una vera galleria d’arte.

Ma Pictura va oltre la bellezza dello spazio. E’ un bar magnifico, che unisce alla gentilezza del personale una proposta di mixology di altissimo livello e anche una carta di piatti di accompagnamento studiata con Quique Dacosta, uno dei più importanti chef spagnoli, con sette stelle Michelin.

La carta dei cocktail privilegia i grandi classici e quelli che sono ritenuti più adatti all’idea stessa di aperitivo, che quindi deve “aprire” lo stomaco per la serata. Io ho provato un Martinez con Gin Tanqueray Ten, vermouth Carpano Antica Formula, Amer Picon, liquore al maraschino e bitter all’arancia. Una gustosa variazione sul tema del Maertini, poi un Sazerac con Whisky Bulleit Rye, cognac Courvoisier Napoleon e profumo di assenzio La Fée Parisienne e un Clover Club con gin Tanqueray Ten, vermouth Noilly Prat Dry, sciroppo di fragola, succo di limone e chiara d’uovo. Entrambi perfettamente eseguito. La carta propone tra gli altri anche l’Americano, il Manhattan, il Daiquiri, il Negroni, il Gin Fizz, il Between the Sheets, il White Russian e l’Old Fashioned. Una sezione del menu è dedicato ai “classici dimenticati”, che al Pictura si incaricano di rivitalizzare: ci sono il Lucien Gauden con gin Bombay Sapphire, Cointreau, vermouth Noilly Prat Dry, Campari e bitter all’arancia, l’Infante con tequila Entremanos, sciroppo di mandorla fatto in casa e succo di lime e il Paloma (che a mio avviso tanto dimenticato poi non è) con tequila bianco Don Julio, soda al pompelmo rosa e succo di lime. Ci sono anche alcuni cocktail a base Champagne per i quali vengono utilizzate le etichette di Moët&Chandon. I prezzi dei cocktail sono tutto sommato molto limitati considerando il contesto assai lussuoso: dai 18 ai 20 euro, con quelli allo Champagne che arrivano a 25 (ma un motivo c’è). Una piccola lista accontenta gli astemi o chi comunque non vuole bere. Poi c’è una piccola lista di vini di alto livello, di birre, di sherry, di gin, di vodka, di rum, di tequila e di whisky.

Poi c’è la parte commestibile, francamente entusiasmante, al punto che si fa fatica a parlare del Pictura come di un semplice cocktail bar. Qui volendo si può anche cenare.

In carta Jamòn de Bellota 100 per cento iberico, Ostriche al naturale Gillardeau con lime, salsa gialla piccante e salsa Mignonnette, Crocchette di prosciutto iberico, Carpaccio di tonno rosso del Mediterraneo con leche de tigre, Salmone affumicato su blini con panna acida, Brioche di pulled pork, Costolette di agnello alla parrilla con patate al rosmarino e Pollo al kimchi.

Insomma, dopo che le porte del Prado si sono chiuse basta camminare per due minuti per trovare aperte quelle del Pictura e continuare a godere.

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