Réflexions, l’elogio della diversità di Lallier

La maison di Aÿ ha presentato a Milano il R.021 Brut e il R.021 Brut Rosé, le due etichette della collezione di Champagne che esalta le differenti annate. E che è collegata a un progetto (lo Chef Advocacy Program) che coinvolge sette ccuochi ambassador incaricati di valorizzare la filosofia dell’azienda nella loro cucina. Tra loro Enrico Croatti e Peter Brunel, che hanno cucinato per la serata

Réflexions, l’elogio della diversità di Lallier
00:00 00:00

Lallier, maison della Champagne fondata nel 1906 ad Aÿ, ha presentato a Milano nei giorni scorsi il R.021 Brut e, per la prima volta, il R.021 Brut Rosé. Due vini che sono l’espressione della collezione Réflexion, la gamma Lallier che punta a dare voce alla singola annata contravvenendo alla tradizione della Champagne, che punta alla costanza e quasi alla riproducibilità anno dopo anno dello stesso prodotto. Réflexion è stata distribuita per la prima volta nel 2014 con R.010 e viene prodotta ogni anno, con l’eccezione del 2017, quando la vendemmia non ha prodotto uva sufficientemente buona per gli standard richiesti per questo prodotto.

Va detto intanto che per la prima volta il Meunier entra a fare parte dell’assemblaggio dei vini Réflexions, garantendo profondità e un tocco fruttato. R.021 Brut ne conta il 7 per cento, che si aggiunge al 49 per cento di Pinot Noir e al 44 di Chardonnay. Il 70 per cento dell’assemblaggio è composto da vini della vendemmia 2021 mentre il 30 per cento di vini di riserva del 2020. La cuvée è vinificata in acciaio inox a temperatura controllata per preservare la purezza aromatica delle uve, mentre l’8 per cento affina in barrique su fecce fini, ciò che dona una sottile ma riconoscibile nota affumicata. Inoltre, la fermentazione malolattica quasi totale (tra l’80 e il 90 per cento) smorza l'acidità naturale, armonizzando la struttura e il profilo gustativo. Alla vista si presenta giallo paglierino chiaro con nuance dorate, il perlage e fine e persistente, al naso si esibisce con note floreali, agrumate, di miele che cedono il passo a note più evolute di forno e nocciola, in bocca è fresco, sapido ed elegante, sostenuto da una buona persistenza.

R.021 Brut Rosé ha solo i 6 per cento di Meunier, che spalleggia il 53 per cento di Pinot Noir e il 41 di Chardonnay. Anch’esso è vinificato in acciaio inox a temperatura controllata, con il 7 per cento affinato in barrique su fecce fini. Anche qui la fermentazione malolattica è parziale. Il colore è rosa brillante e accattivante, al naso spiccano l’arancia sanguinella e altri agrumi anche esotici, poi emergono note di crosta di pane. Il sorso è croccante, fresco, minerale, con una lieve nota tannica garantita dai vini rossi di Bouzy.

“Réflexion rappresenta la nostra interpretazione più autentica del carattere di ogni annata - dice Dominique Demarville, general manager e chef de cave -. Nel 2021, nonostante un inizio di stagione impegnativo, la natura ci ha sorpreso con un finale straordinario. Il sole ritrovato ha donato alle uve una freschezza e una finezza uniche, che abbiamo saputo catturare con estrema precisione nei nostri assemblaggi”. Le due nuove cuvée rappresentano la prima creazione completa di Demarville, dal vigneto alla bottiglia.

Il programma Réflexions va molto oltre lo Champagne. Quest’anno è impreziosito da collaborazioni importanti. La prima è con la ceramista britannica Olivia Walker che si è fatta ispirare dal panorama della Champagne per creare due opere in porcellana, ispirate ai petali, intitolate Réflexion R.021 Diptych e Réflexion R.021 Porcelains. Ma Réflexion è anche al centro dello Chef Advocacy Program di Lallier, un progetto lanciato nel 2023 che vede la collaborazione di un pool di chef ambassador chiamati a esaltare la filosofia di Lallier all’interno della loro personale idea di cucina. Tra essi ci sono anche sette italiani: Riccardo Gaspari, del SanBrite di Cortina; Peter Brunel dell’omonimo ristorante di Arco (Trento), Giancarlo Morelli di Morelli Milano, Sara Nicolosi e Cinzia Di Lauro di Altatto di Milano, Davide Pulejo di Pulejo di Roma, Paolo Barrale di Aria Restaurant a Napoli ed Enrico Croatti, chef di cucina e coordinatore gastronomico di Moebius Sperimentale a Milano.

E proprio due di essi sono stati protagonisti della serata milanese: Croatti e Brunel. Il primo ha fatto gli onori di casa nel suo nuovo ristorante Lubna all’interno dell’hub culturale e artistico Magma in via Vezza d’Oglio, in zona Fondazione Prada e ha scaldato la serata con una selezione di finger food ispirati alle cuvée della maison Lallier. Il menù della cena è stato curato da Peter Brunel, il quale ha creato un’esperienza gastronomica pensata per esaltare al meglio le caratteristiche delle due cuvée R.021 Brut e R.021 Rosé.

Fondata nel 1906 ad Aÿ, Lallier è una maison moderna e blasonata, fortemente radicata nei terroir Grand Cru della Champagne.

Oltre alla collezione Réflexions, propone la prestigiosa Grand Cru Ouvrage, la massima espressione dell’identità Lallier, la gamma Experts e le selezioni Parcellaires. Lallier fa parte del Gruppo Campari, fondato nel 1860 a Milano e leader nel settore degli alcolici premium con un portafoglio di oltre 50 marchi distribuiti a livello globale.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica