Tenuta di Bibbiano, due cru di Chianti Classico

L’azienda di Tommaso Marrocchesi Marzi ha presentato a Milano il Vigne di Montornello e il Vigna del Capannino, che mostrano la ricchezza di espressioni del Sangiovese in un territorio complesso e vario. Il primo vino è più magro ed elegante, il secondo più appagante e rotondo. Entrambi all’insegna di quella “sobrietà della beva” che rappresenta la caratteristica aziendale

Tenuta di Bibbiano, due cru di Chianti Classico
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“I nostri terreni sono caratterizzati da una grande eterogeneità e da una vera e propria complessità geologica, con un substrato di alberese, che varia a seconda dei luoghi, arenaria e poi limi, argille, ma anche vene gessose. Questa grande variabilità delle nostre parcelle ci consente di poter donare interpretazioni differenti ai nostri vini, a partire dai nostri due cru”. Sa di essere un uomo fortunato Tommaso Marrocchesi Marzi, titolare di Tenuta di Bibbiano, nel cuore del territorio di Castellina in Chianti, che qualche giorno fa ha presentato i suoi vini nel corso di un pranzo in uno dei più interessanti ristoranti di Milano, Autem dello chef toscano Luca Natalini.

E’ stata l’occasione di scoprire la versatilità e la sorprendente ricchezza di espressioni del Sangiovese allevato in questo angolo di Toscana, esaltato dall’attenzione ai dettagli in vigna e in cantina. Partenza con due cru di Chianti Classico Gran Selezione, entrambi nei millesimi 2020 e nel millesimo 2021 che entrerà in commercio nei prossimi mesi: il Vigne di Montornello e il Vigna del Capannino. “Sono prodotti in 15 mila bottiglie, a seconda delle annate – dice Marocchesi Marzi –. Fermentano entrambi in vasche di cemento e, ancora entrambi, maturano sia in cemento che in botti di rovere per circa due anni, ma rappresentano due visioni originali e distinte del Chianti Classico di Castellina”. Il Vigne del Montornello spiega il suo plurale con la provenienza da diverse parcelle posizionate sul versante nord-est su terreni ricchi di sedimenti calcarei argillosi e la presenza di alberese in forma di pillola fluviale, sciolti con lame di sabbia e gesso. Il vino ha una struttura piuttosto magra ma è complesso ed elegante. Il Vigna del Capannino arriva invece dall’omonima vigna di 7 ettari sul versante esposto a sud-ovest, dove Giulio Gambelli, celebre enologo che collaborò con l’azienda dal 1942 al 2004, ebbe l’intuizione di impiantare cloni di Sangiovese Grosso ritenendo le caratteristiche del terroir simili a Montalcino. “Si tratta di un Sangiovese più morbido, avvolgente, dotato di una grande sapidità che rende il sorso molto appagante e ricco”, spiega Marocchesi Marzi.

Poi spazio al Chianti Classico “base”, attualmente in commercio nell’annata 2022, ottenuta da un blend di uve Sangiovese coltivate su due versanti con esposizioni diverse e che affina solo in vasche di cemento, ciò che porta a un vino fresco, bevibile, composto, esempio di quella finezza e di quella “sobrietà della beva” che alla Tenuta di Bibbiano l’enologo Maurizio Castelli ricerca con grande cura.

Il pranzo si è concluso con la degustazione dell’Igt Toscana Bibbianaccio 2018, nel quale il Sangiovese (50 per cento) si sposa ad altre varietà autoctone allevate in azienda come il Colorino (45 per cento) e la Malvasia Bianca del Chianti e il Trebbiano (5 per cento). Una chicca da appena 2mila bottiglie, che fermenta in piccoli fusti di legno francese e poi matura per due anni, di cui uno in tonneaux di rovere francese e uno in botte di rovere di Slavonia. Gli altri vini aziendali sono il Chianti Classico Riserva, il Rosso Igt Toscana Passotasso, i bianchi Scappalepre e Listrice e i due Vin Santo del Chianti Classico Doc San Lorenzo a Bibbiano, classico e occhio di pernice.

La Tenuta di Bibbiano, già citata nel catasto del 1498 della Decima Repubblicana, è di proprietà della famiglia Marrocchesi Marzi dal 1865 e Tommaso ne costituisce la quinta generazione.

Dei 220 ettari di proprietà, tutti certificati biologici, 40 sono dedicati alla viticoltura con una specializzazione per il Sangiovese e per le altre tipologie autoctone come il Canaiolo, la Malvasia Nera, il Ciliegiolo, il Colorino e, tra i bianchi, Trebbiano, Grechetto e Malvasia del Chianti.

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