Perché facciamo i buoni propositi ogni anno?

In psicologia esiste un fenomeno chiamato Fresh Start Effect che spiega perché, ogni anno, allo scoccare del Capodanno, ci troviamo a fare buoni propositi per l'anno nuovo

Perché facciamo i buoni propositi ogni anno?
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Quando l'anno vecchio nuovo volge al termine e quello nuovo si affaccia all'orizzonte, con le sue promesse e le sue speranze, c'è un'attività che tutti, prima o poi, abbiamo svolto: stilare la lista dei buoni propositi. A ogni nuovo inizio ci sentiamo fiduciosi e questo ci induce a fare un elenco delle cose che vorremmo fare o dei lati della nostra persona che vorremmo migliorare, che sia dal lato fisico che mentale o emotivo. Ma perché siamo portati a stilare i buoni propositi all'inizio dell'anno? Qual è il sentimento che muove la nostra mente? Secondo molti, al giorno d'oggi, quella dei "buoni propositi" è solo una moda che è sfociata soprattutto con il progresso dei social media: si tratta, secondo alcuni, di un altro modo per dar mostra di sé, per vantarsi dei propri obiettivi e dei propri successi. In realtà, quella dei buoni propositi è una pratica non solo molto più vecchia dei social, ma che ha anche una spiegazione scientifica. In psicologica, infatti, esiste quello che si chiama Fresh Start Effect, che potremmo tradurre come effetto da nuovo inizio e che è alla base di quel meccanismo mentale per il quale, ogni anno, ci mettiamo a fare i buoni propositi. Come si legge sul sito del National Institutes of Health, il Fresh Start Effect è quel sentimento che nasce intorno a una data specifica o a un evento importante e specifico che segna un cambiamento esterno. Non un cambiamento, dunque, che deve partire da noi ma che avviene a prescindere da noi, come nel caso dell'inizio del nuovo anno. Programmare una lista di attività e trasformazioni intorno a questi "temporal landmark" non solo aiuta a mettere ordine nelle priorità personali, ma soprattutto aumenta la possibilità di successo.

Come sa bene chiunque cerchi di iniziare una nuova attività da un giorno all'altro, il vero problema è quello di mantenere la costanza, di essere disciplinati nel portare avanti le proprie decisioni. Avere un punto d'inizio stabilito esternamente permette di affrontare questi cambiamenti con una motivazione maggiore, che fa iniziare il percorso con il proverbiale piede giusto. Ecco perché, ad esempio, le diete iniziano sempre di lunedì e mai in mezzo alla settimana, scegliendo un giorno a caso. Sebbene qualsiasi giorno vada bene, teoricamente, per iniziare una trasformazione o un cambiamento, la nostra mente è più "rilassata" se questo percorso inizia in modo ordinato e sensato, con una data specifica (appunto, i temporal landmark). Ecco perché siamo portati a fare i buoni propositi all'inizio dell'anno. L'essere umano, per sua natura, ha bisogno di cambiamenti e di evoluzioni e questo è il motivo per cui scegliamo di andare in palestra o di iscriverci a un corso che ci piace particolarmente, o di cambiare quei lati di noi che ci fanno sentire in difetto nei confronti del mondo esterno. Inoltre questi spazi temporali specifici - come, appunto, l'inizio del nuovo anno - operano sulla nostra mente come un punto di cesura, qualcosa che crea un prima e un dopo. In quel preciso momento, quindi, la nostra mente riesce a creare una spaccatura, quasi una dissociazione, tra il nostro io imperfetto del passato e il nostro io pieno di speranze del futuro. Di fatto è come se ci liberassimo della paura di fallire perché tendiamo a non dare peso ai nostri errori del passato, come se in quella parentesi temporale non esistessero più.

Ma perché, effettivamente, stiliamo una lista di buoni propositi? Se è vero che come esseri umani abbiamo bisogno del cambiamento, è anche vero che come individui desideriamo una seconda opportunità per cambiare le cose che non hanno funzionato. Soprattutto, mettiamo in atto la cosiddetta self-efficacy, un concetto psicologico che spiega come, stabilendo degli obiettivi e facendo di tutto per raggiungerli, ci convinciamo di avere il pieno controllo di quello che accade nelle nostre vite.

In altre parole, pertanto, facciamo la lista dei buoni propositi perché vogliamo migliorare noi stessi, ma anche perché vogliamo avere l'illusione di poter sconfiggere la vita stessa, coi suoi colpi mancini e le svolte inattese. E li facciamo a cavallo tra vecchio e nuovo anno perché quello è un momento in cui ci sentiamo più propensi a reinventarci da capo.

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