A torto o a ragione, è una delle date più invocate della storia della Cristianità. La battaglia di Lepanto, di cui oggi ricorre il 444° anniversario.
Era il 7 ottobre del 1571, quando all'imboccatura del Golfo di Corinto le flotte cristiane della "Lega Santa" al comando di Don Giovanni d'Austria sconfissero le armate musulmane dell'Impero ottomano. Al di là della valenza militare dell'evento - la battaglia, sia pur decisiva, non valse a impedire l'espansione turca nei Balcani - la battaglia di Lepanto è passata alla storia come uno dei rari episodi in cui (quasi) tutta la Cristianità occidentale riuscì ad unirsi per combattere e vincere insieme.
Intorno allo stendardo benedetto da Papa San Pio V si strinsero le galeazze veneziane e le galee dell'Impero spagnolo; le navi dello Stato Pontificio e i legni da guerra genovesi e sabaudi. Persino le litigiose repubbliche italiane si schierarono fianco a fianco: per difendere un sistema economico e commerciale, certo (i turchi minacciavano il possedimento veneziano di Cipro); ma i Cristiani erano anche animati dallo spirito di Crociata contro il comune nemico "infedele".
Era - inutile negarlo - uno scontro di civiltà, cui contribuì anche il martirio di Marcantonio Bragadin, governatore veneziano di Cipro catturato dai mori e da essi orribilmente torturato per non essersi convertito all'islam. La vittoria fu celebrata in Occidente come il trionfo del Dio cristiano sul pericolo mai sopito d'una invasione islamica e qualcuno volle vedervi anche il possibile inizio di una nuova Crociata.
Un progetto destinato a naufragare nelle guerre di religioni che in quegli stessi anni dividevano l'unità stessa del Cristianesimo europeo. Il lascito ideale, però, sopravvisse nei secoli: tanto che ancora oggi la data di Lepanto è invocata come l'archetipo di tutte le vittorie della Cristianità unita.
Un'unità che molti invocano, anche oggi, nell'inesistente alleanza occidentale contro la minaccia dell'Isis.Un'unità che potrebbe venire ritrovata solo tenendo a mente che nel mirino dell'Isis c'è un solo obiettivo. Mentre chi vuole contrastare la minaccia delle bandiere nere ancora fatica a trovare un allineamento comune.
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