Passa il ddl Spazio. L'opposizione grida: "Un favore a Musk"

Ok alla Camera con 113 "sì" e 89 "no". Il ministro Urso: "Noi i primi in Europa"

Passa il ddl Spazio. L'opposizione grida: "Un favore a Musk"
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Il governo italiano porta l'Europa in orbita. La Camera approva il Ddl Spazio, lo strumento legislativo per regolamentare l'utilizzo di satelliti nello spazio. È la prima normativa in Europa di tale portata. Il provvedimento voluto dal ministro del Made in Italy e delle Imprese Adolfo Urso, autorità delegata alle politiche spaziali e aerospaziali è stato approvato in prima battuta a Montecitorio, con 113 favorevoli e 89 contrari. Il testo passa al Senato per il via libera definitivo. Dalla regolamentazione delle autorizzazioni al fondo (25 milioni di euro nel 2025) per promuovere le tecnologie spaziali: il Ddl spazio colma tutti i vuoti normativi, rendendo l'Italia una nazione più sicura. La sinistra subito grida allo scandalo: «Regalo a Musk». Il ministro Urso, invece, sottolinea l'importanza dell'intervento legislativo: «L'Italia indica all'Europa la rotta per lo spazio. Siamo il primo Paese a dotarsi di una legge sulla Space economy, che rafforza la nostra sovranità tecnologica e proietta il nostro sistema industriale nel futuro. Un modello che ispirerà la normativa europea e consoliderà la nostra leadership. In questo contesto, si inserisce lo studio di fattibilità che il Comint ha affidato all'Agenzia spaziale italiana sulle potenzialità tecnologiche economiche e produttive di una costellazione satellitare nazionale in bassa orbita ai fini istituzionali e di sicurezza. Ringrazio la Camera dei deputati e tutti i gruppi parlamentari per il lavoro proficuo svolto insieme, con responsabilità ed efficacia». Su quali punti interviene il disegno di legge. Innanzitutto viene introdotto un iter autorizzativo: per le attività spaziali svolte sul territorio italiano e per gli operatori nazionali attivi all'estero, è previsto l'obbligo di ottenere un'autorizzazione, subordinata al rispetto di requisiti riguardanti la sicurezza, la resilienza e la sostenibilità delle attività. Stesso obbligo è previsto per il lancio di satelliti. Viene istituito un registro nazionale per i lanci nello spazio, per cui l'Italia è lo Stato di lancio. L'Asi (agenzia spaziale italiana) sarà titolare del potere di revoca o rilascio dell'autorizzazione. Gli operatori sono obbligati a una polizza per eventuali danni derivanti dal lancio di satelliti con un massimale fino a 100 milioni di euro. È inoltre istituito al ministero delle Imprese un fondo (25 milioni di euro nel 2025) per promuovere la ricerca nel campo spaziale. Sarà invece compito del governo varare un piano spaziale con cadenza ogni cinque anni. Una quota dei fondi per lo spazio pari al 10% sarà destinata alle Start-up e pmi. Mentre punto importante della legge è la previsione di una costellazione satellitare nazionale i in orbita bassa. Il provvedimento, approvato ieri in prima lettura dalla Camera, punta a mettere ordine in un settore che rischiava di trasformarsi in una giungla. La sinistra però intravede il pericolo Musk. E Laura Boldrini attacca: «I patrioti di Meloni svendono la cybersicurezza dell'Italia a Musk.

Avrebbero potuto approvare il nostro emendamento che metteva al centro le aziende italiane ed europee in scelte strategiche per la sicurezza nazionale, ma le destre hanno preferito fare un favore al multimilionario Musk, esponente di spicco del governo di un altro Paese e proprietario di Starlink».

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