Cremona, una città in silenzio per salvare il suono degli antichi Stradivari

Il comune di Cremona ha emesso un’ordinanza per impedire il traffico nei pressi dell’Auditorium e salvare il suono degli Stradivari.

Cremona, una città in silenzio per salvare il suono degli antichi Stradivari

Il comune di Cremona ha emesso un’ordinanza per impedire il traffico nei pressi dell’Auditorium Giovanni Arvedi, dove un’equipe di ingegneri del suono, fonici ed esperti musicisti stanno campionando – dallo scorso 7 gennaio - quattro antichissimi strumenti a corda, risalenti al Seicento e Settecento nostrani. Per rendere il campionamento efficace, l’equipe si è resa conto però che i rumori provenienti dalla strada e dalle zone limitrofe all’auditorium, influenzavano negativamente le performance degli Stradivari.

Il traffico, gli schiamazzi dei passanti, il tram tram dei locali circostanti, e persino l’impercettibile suono dei passi dei pedoni e delle ruote di bicicletta sull’asfalto. Tutte queste normali attività, si sono accorti i tecnici del suono, producevano delle vibrazioni sonore in grado di interferire con il fragilissimo suono degli antichi strumenti, annacquandone così la purezza. Secondo l'ordinanza, il silenzio della città di Cremona durerà fino al prossimo 9 febbraio.

“Siamo l’unica città del mondo a preservare sia gli strumenti che le loro voci. Questo è un progetto straordinario che guarda al futuro e sono certo che gli abitanti di Cremona capiranno che chiudere l’area sia l’unica inevitabile soluzione”, ha detto al New York Times Gianluca Galimberti, sindaco della città e Presidente del Museo del Violino di Cremona.

Una viola Girolamo Amati Stauffer del 1615 è suonata dal maestro Wim Janssen, un violoncello Antonio Stradivari Stauffer del 1700 è invece nelle mani del maestro Andrea Nocerino, mentre un violino Antonio Stradivari Vesuvio del 1727 è suonato dal maestro Antonio De Lorenzi. Infine il maestro Gabriele Schiavi impugna un violino Guarneri del Gesù Prince Doria del 1734. La riuscita del progetto è nelle mani di quattro esecutori, esperti musici che, anziché registrare interi brani musicali, riprodurranno le singole note degli strumenti: vibrate, lunghe, pizzicate, arpeggiate. L'intento è far rivivere tutte le potenzialità sonore degli antichi strumenti e preservarle per i posteri.

Il progetto internazionale per la “Banca del Suono” ha infatti lo scopo di creare un database digitale per conservare per sempre la purezza del suono degli antichi Stradivari. Una volta ultimato il lavoro di campionamento, le registrazioni saranno poi inviate in Germania dove i suoni dei rarissimi strumenti verranno inseriti all’interno di un software.

Dopo un anno di produzione, nel 2020, i suoni finissimi degli Stradivari saranno resi disponibili come servizio online a pagamento per tutti quei compositori e musicisti che vorranno inserire le note degli antichi violini nelle loro creazioni sonore.

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