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Un gioco di travestimenti e di sdoppiamenti senza fine: “Le avventure di un abate vestito da donna” è il racconto autobiografico di François de Choisy, abate e scrittore, nel 1687 eletto membro dell'Académie Française. Per un capriccio materno, de Choisy fu costretto sin da bambino a vestirsi da fanciulla, esattamente come il fratello del futuro Re Sole fu indotto a indossare abiti femminili dal cardinal Mazarino.
Il Settecento è il secolo dei travestimenti per eccellenza: è significativo infatti che lo stesso de Choisy, dopo aver ripreso per poco gli abiti maschili, ritornò presto a vestirsi da donna sotto consiglio di Madame La Fayette, la famosa scrittrice, considerata l'inventrice del romanzo moderno.
Questo ritorno al gusto del travestimento è espresso proprio all'inizio del romanzo dell'abate: “Il gioco, che mi ha sempre perseguitato, mi ha guarito da queste frivolezze per diversi anni, ma ogniqualvolta mi sono rovinato e ho voluto abbandonare il gioco, sono ricaduto nelle mie antiche debolezze e sono ridiventato donna”. E' proprio grazie alle vesti femminili indossate con eleganza, che l'abate seduce leggiadre fanciulle a cui fa prendere abiti e nome maschile: si formano così coppie al rovescio, una sorta di facsimile di matrimonio, col consenso dei parenti delle ragazze e perfino di balordi curati che, ammessi nella camera degli “sposi”, assistono tranquillamente alle manovre erotiche sotto le lenzuola.
538em;">Che un Abate si vesta da donna, che si unisca in matrimonio con una fanciulla vestita da uomo, che questi e altri fatti accadessero nella Francia di Luigi XIV, è un’ulteriore testimonianza dell’eccezionalità e delle contraddizioni del meraviglioso Secolo dei Lumi.
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