Il logo è un cerchio con dentro tre linee orizzontali che rappresentano onde del mare. Infatti, la casa editrice romana si chiama Mediterranee. E sembra proprio una crudele beffa del destino quella di dover colare a picco proprio a causa dell'acqua. La colpa, in questo caso, è del Tevere, uscito dagli argini lo scorso 14 novembre a Roma Nord. Il magazzino delle Mediterranee si trova da quelle parti ed è stato allagato, con un danno enorme. «Abbiamo finito in questi giorni di pulire, di rimuovere montagne di fango e di carta», ci dice Giovanni Canonico che guida la casa editrice dalla sua nascita, quasi quarant'anni fa. Non sono pochi i volumi andati persi: circa 430 mila. Gli chiediamo di azzardare una cifra. «Un paio di milioni di euro».
E alla rabbia nei confronti della natura si aggiunge quella per le autorità della Capitale: «Se ci avessero messo all'erta, avvisati del rischio con 24 ore di anticipo, avremmo salvato non dico tutti, ma un buon 80% dei libri». Ma allora, con 2 milioni di euro travolti dall'acqua, per giunta in questi tempi di crisi, le Mediterranee che fanno? Chiudono? «Forte è stata la tentazione di mollare», dice Canonico, «ma più forte ancora la volontà di sopravvivere, di continuare. Abbiamo già ristampato 60 volumi... Si va avanti». Questa è una buona notizia per tutti i lettori: le loro collane sono più di 30. Infatti, comprano libri targati Mediterranee raffinati esoteristi, casalinghe che vogliono mangiar sano, ragazzini che studiano la magia, curiosi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.