Chi si accontenta gode. O forse, come recita uno spot, gode solo la metà. Sì, perché, diciamocelo: questo sexting, questo sesso via chat che ha rivoluzionato il concetto dell'eros in termini 2.0, ecciterà pure milioni di "smart-addicted" ma, stringi stringi, la libido che si tocca con mano, dov'è andata a finire?
La risposta potrebbe celarsi tra le pagine del romanzo erotico scritto dalla giornalista Laura Avalle e intitolato Le altre me (La Lepre Edizioni). Una storia, quella travolgente e tormentata tra Marta e Luca, che viene definita la risposta italiana a Cinquanta sfumature di grigio, ma che in realtà vuole far dimenticare al lettore qualsiasi mezza tinta e ricordargli la pienezza del sesso. "Qui non c'è nessun Mister Grey, nessuna Anastasia, nessun giovane ricco rampollo che insidia una studentessa inesperta e neanche troppo attraente. Nessun aereo privato, nessun milionario, non c'è neanche nessuna camera di tortura", spiega l'autrice, direttore del mensile Vero Salute, "in Le altre me non esiste fiction. È tutto dannatamente reale e il lettore lo sa, lo sente, lo intuisce subito dalle prime battute. E anche le scene di sesso sono maledettamente vere".
E in un'epoca in cui l'eros si scorre con un dito sul display del cellulare o del tablet, parlare di amore carnale sulla carta stampata può sembrare una scelta antiquata, una sfida improbabile. Per Laura non è così: "C'è la stessa differenza che esiste tra una sveltina e l'amore fatto come Dio comanda. Nell'epoca dei social tutto si consuma troppo in fretta. Sulla carta è diverso. Il lettore può prendersi tutto il tempo che vuole.
Allentare o velocizzare i ritmi di lettura, tornare indietro con i capitoli, rileggerli, gustarli piano, fino in fondo, parola per parola. Un libro che odora di inchiostro e di colla. E poi quell'impagabile sensazione di stringere un corpo tra le mani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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