Come a ogni periodo natalizio che si rispetti, l'assessorato alla Cultura del Comune mette sotto l'albero il programma delle mostre che verranno con il nuovo anno alle porte, più una coda importante in quello successivo, il fatidico 2026 delle Olimpiadi invernali. Anche stavolta Palazzo Reale, Mudec, Gam, Museo del 900 e Pac offriranno un palinsesto buono per tutti i palati, politically correct per un pubblico di visitatori in progressivo aumento, complici il primato della cultura di massa, la crescita del turismo interno e della popolazione dei pensionati attivi. Alcuni dati di questo fenomeno sono indicativi. Una mostra immersiva di Van Gogh terminata la scorsa estate ha fatto registrare in un anno quasi mezzo milione di visitatori; gli spazi pubblici poi, Palazzo Reale in testa, hanno calcolato nell'ultimo biennio un aumento di visitatori del 20 per cento con oltre tre milioni di visitatori tra mostre e musei civici. Giustamente felice di questi risultati, l'assessore Sacchi ha ieri snocciolato il nuovo palinsesto espositivo che, per comodità, divideremo per periodi storici.
ARTE MODERNA
Il periodo a cavallo tra Ottocento e inizio Novecento è uno di quelli notoriamente più apprezzati soprattutto dal pubblico agee e che nella stagione appena passata ha fatto riscontrare alcune vette importanti come la grande mostra dedicata a Giuseppe De Nittis. Il 2025 si apre con una grande antologica su Felice Casorati che porterà a Palazzo Reale oltre cento dipinti dell'artista piemontese tra i maggiori esponenti del Realismo Magico. Sempre Palazzo Reale renderà omaggio all'Art Decò, un'occasione per immergersi nelle decorazioni dello «Stile 1925» che folgorò l'Europa, a cent'anni dall'Exposition Internationale des arts decoratifs di Parigi; oggetti, immagini, architetture, illustrazioni e abiti metteranno in luce i cardini di un movimento estetico che nella nostra città vanta celebri esempi come la Stazione Centrale progettata da Ulisse Stacchini e la Cà Brutta di Giovanni Muzio. Un focus su Andrea Appiani, noto come il «pittore di Napoleone», è previsto a Palazzo Reale nella seconda parte dell'anno in collaborazione, in collaborazione con lo Châteaux de Malmaison et de Bois, il Grand Palais di Parigi, la Pinacoteca di Brera e Villa Carlotta, tra dipinti, disegni preparatori, i progetti per i futuri arredi Maggiolini e un'installazione virtuale nella Sala delle Cariatidi. La mostra sull'autore dell'affresco «L'Apoteosi di Napoleone» sarà preceduta (sempre a Palazzo Reale) da un'antologica sul maestro dadaista Man Ray, considerato il grande pioniere della fotografia. Il capitolo sul Moderno continua con l'omaggio della Galleria d'Arte Moderna a Giuseppe Pellizza da Volpedo, di cui il museo già detiene la sua opera più famosa («Il Quarto Stato»), e che ripercorrerà le tappe del grande pittore alessandrino dal periodo verista a quello, più celebre, del Divisionismo. Infine, nel 2026, Palazzo Reale dedicherà una grande mostra ai Macchiaioli, il movimento toscano parente dell'Impressionismo francese, ciclicamente focalizzato come lo scorso anno al Serrone della Villa Reale di Monza.
NOVECENTO
Spazio anche quest'anno alla fotografia d'autore con l'esposizione a Palazzo Reale di George Hoyningen-Huene, nato a San Pietroburgo nel 1900 ma fuggito a Londra con la famiglia all'indomani della rivoluzione d'ottobre. Grande fotografo di moda che influenzò i contemporanei e le generazioni successive, lavorò principalmente tra Parigi, New York e Hollywood. Desta interesse l'omaggio che Palazzo Reale renderà a un personaggio originale la scrittrice-pittrice britannica Leonora Carrington che fu vicina ai surrealisti ma anche alla stregoneria; nell'esposizione saranno presenti dipinti, disegni e libri che racconteranno le sue influenze tra Europa e Centroamerica. Chiuderà il programma l'ampia esposizione «Metafisica e Metafisiche» dedicata ai maestri della grande avanguardia italiana del 900 guidata da Giorgio De Chirico e Alberto Savinio.
ARTE CONTEMPORANEA
Cominciamo dalla fine, cioè dalla grande installazione che il tedesco Anselm Kiefer (quello dei Sette Palazzi Celesti) realizzerà in concomitanza con le Olimpiadi alla Sala delle Cariatidi, per proseguire con una mostra dedicata ad una grande collezione privata, quella della Fondazione Iannaccone che comprende opere dei maggiori artisti d'oggi; sarà un grande esordio pubblico dopo le numerose esposizioni della parte di collezione dedicata ai capolavori tra le due guerre.
Il Pac di via Palestro, invece, (ri)accenderà i riflettori sulla fotografa e videoartista iraniana (fuoriuscita) Shirin Neshat, da decenni impegnata in una battaglia politica sociale che, almeno nell'arte, mette al centro la liberazione della donna penalizzata dal dogma islamico.
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