Lasciata la nevosa New York, il mondo della moda si è trasferito da due giorni in Europa per la London Fashion Week che mette in scena, fino al 21 febbraio, 51 sfilate e 32 presentazioni. «Stiamo assistendo a cambiamenti politici sismici e non solo in Gran Bretagna con la Brexit, ma anche negli Usa e in tutta Europa» ha detto nel corso dell'inaugurazione della settimana della moda presso la nuova sede di The Store Studios, Dame Natalie Massenet. La chairman del British Fashion Council ha sottolineato come i cambiamenti stiano trasformando anche l'industria della moda, vedi per esempio il «see now buy now» e le linee uomo e donna contemporaneamente in passerella. Persino le stagioni traballano con collezioni sempre meno legate ai canonici ritmi metereologici. In ogni caso si parla ufficialmente di moda femminile e di autunno/inverno 2017-2018 anche se in calendario vengono segnalate le «anomalie»: con «M/W» (menswear/womenswear) le collezioni uomo e donna e con «Sn/Bn» quelle see now buy now. Ieri in passerella si sono viste fra le altre, le proposte di Daks, una delle quindici aziende a detenere il Royal Warrant di tre membri della famiglia reale britannica, disegnata dall'italiano Filippo Scuffi. Oggi sfilano Ports 1961 e Versus di Versace. Domenica sono di scena Margaret Howell, Roland Mouret, MM6 Martin Margiela, Mary Katrantzou mentre attesissimo è l'evento «Make love, not walls» organizzato da Diesel.
Il venti febbraio è la volta, fra gli altri, di Burberry che prosegue nella sua sterzata verso una nuova politica: sfilano uomo e donna e i capi, senza una precisa stagionalità, sono immediatamente acquistabili sul sito www.burberry.com oltre che in alcuni selezionati negozi monogriffe e negli store clienti del marchio inglese.LSer
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