Roma - La sinistra per attaccare Berlusconi ora si attacca all'audience. Lo speciale "Porta a Porta" sull'Abruzzo di Vespa ha perso la guerra degli ascolti (13,47%) contro la fiction di Gabriel Garko in onda su Canale 5 (22,61%), in una serata televisiva che metteva in onda in contemporanea su Sky le partite di Champions League. Così l'audience diventa per l'opposizione una sorta di "voto di gradimento" da parte degli italiani sul presidente del Consiglio. Con il Pdl che fa quadrato sul premier.
D'Alema "Non parlerei di insuccesso: è già notevole che il 13% dei telespettatori abbia guardato questa sorta di bollettino di regime in cui il presidente del Consiglio ha fatto finta di consegnare case che in realtà erano prefabbricati forniti dalla Provincia di Trento". Massimo D’Alema commenta così i dati Auditel sulla puntata di Porta a Porta in cui era ospite Silvio Berlusconi. Per il presidente della fondazione Italianieuropei la trasmissione andata in onda ieri su Rai1 "è stata un'autocelebrazione imbarazzante, come imbarazzante è il fatto che il servizio pubblico si presti a scopi di propaganda".
Capezzone "Lo show mediatico del presidente del Consiglio non paga", "il flop di "Porta a Porta": dopo il gossip l'audience. Ma il portavoce del Pdl Daniele Capezzone osserva che "se l’opposizione fosse lucida e non posseduta dall’odio, dovrebbe riflettere: Silvio Berlusconi è in sintonia con il Paese, con le attese e le speranze degli italiani, che chiedono alla politica cose concrete, realizzazioni come quelle messe in campo dal governo, e non le chiacchiere di palazzo". La puntata di ieri di "Porta a Porta" sul terremoto in Abruzzo? Capezzone sottolinea che "Mediaset non ha indebolito la sua programmazione: esattamente il contrario delle sciocchezze raccontate da troppi politici e giornalisti nelle 72 ore precedenti. Più fanno così, e più confermano di stare sulla luna".
Pd in Vigilanza Per il capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza Fabrizio Morri, invece, quello è successo si può riassumere nella massima "quando il troppo stroppia". La vittoria della fiction su Canale 5 spiega, secondo Morri, "l’ansia del presidente Berlusconi e del Direttore generale Masi. Ansia che li ha portati a cancellare Ballarò e che ha portato Mediaset a cancellare Matrix. Alla luce dei dati appare chiaro che se ci fosse stata la normale concorrenza e non fossero stati stravolti i palinsesti il dispiacere di Berlusconi questa mattina sarebbe stato ancora più grande". Il vice presidente della Vigilanza Giorgio Merlo è convinto che "gli show mediatici non pagano e gli italiani non hanno gradito quello del premier". La democratica Rosy Bindi equipara lo share al "gradimento2 del Cavaliere: "Oggi sappiamo qual è la popolarità del premier, si ferma al 13 per cento di gradimento degli italiani".
Il Pdl Ribatte secco il capogruppo del Pdl a Palazzo Madama Maurizio Gasparri: "I dati d’ascolto crescono e diminuiscono. Invece cresce il consenso per il governo e l’azione di Berlusconi. Fare case per i terremotati, affrontare la crisi economica: il governo dei fatti gode di un crescente consenso nel paese ed è questo il vero dato di gradimento che conta di più".
Idv Dura l'Idv, dopo il botta e risposta di ieri tra Vespa e Di Pietro. L'ex girotondino Pancho Pardi: "Ricordiamo che le minacce da parte di Vespa di continuare ad oscurare il partito dell'Italia dei Valori e il suo leader saranno oggetto di atti ufficiali in commissione perché lesivi dei principi democratici.
L’Idv ha portato il caso in vigilanza e chiederà l'audizione dei diretti responsabili, vertici compresi". E Beppe Giulietti , portavoce di Articolo 21 chiede rassicurazioni al direttore generale Masi, altrimenti "bisogna che rassegni il suo mandato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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