Damasco: no al piano della Lega Araba "Grave interferenza"

La Lega Araba aveva chiesto ad Assad di dimettersi e di affidare un governo di unità nazionale al suo vice, fino a nuove elezioni. Il regime non ci sta. Critiche anche dall'opposizione. Nuove sanzioni dell'Ue contro Damasco

Damasco: no al piano della Lega Araba "Grave interferenza"

La Lega Araba è riuscita in un compito difficile: mettere d'accordo sia il regime di Assad che l'opposizione. Tutti dicono no al piano per un governo di unità nazionale della Siria, successivo alle dimissioni di Bashar al-Assad, per porre fine alle violenze che proseguono dal marzo 2011. La decisione di Damasco è stata annunciata dalla tv di Stato, che ha citato una fonte del governo secondo cui la risoluzione araba compie una "interferenza flagrante" negli affari interni del Paese: "La Siria respinge la decisione (della Lega Araba, ndr) e la considera come un attacco alla sua sovranità e unità". Poi ha chiesto alla Lega Araba di smetterla di "finanziare e armare i terroristi".

Anche l'opposizione dice no

Uno dei principali gruppi di opposizione al regime, i Comitati di coordinamento locali, è convinto che il piano della Lega Araba dia ad Assad "una nuova opportunità, tempo e copertura, nel suo tentativo di seppellire la rivoluzione". La Lega araba, sostengono i Comitati, deve dichiarare di aver fallito nell'obiettivo di mettere fine alla crisi, e chiedere aiuto "alle Nazioni unite per costringere il regime ad assolvere alle richieste dell'opposizione".

Cosa proponeva la Lega Araba

Il documento della Lega Araba, approvato al Cairo, prevedeva la formazione di un governo di unità nazionale entro due mesi ed elezioni legislative e presidenziali entro 90 giorni. Chiedeva inoltre ad Assad di affidare al suo vice l’incarico di formare il nuovo esecutivo fino alle elezioni. Il nuovo governo, inoltre, avrebbe dovuto istituire una commissione d’inchiesta indipendente sugli abusi commessi contro i cittadini siriani nei 10 mesi della rivolta e restaurare la sicurezza nel Paese, riorganizzando le forze di sicurezza.

Il ministro Terzi deluso per il no

Il rifiuto da parte della Siria "è molto deludente", ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi al suo arrivo a Bruxelles per la riunione dei capi delle diplomazie dell’Ue. "La situazione è molto preoccupante - ha detto il titolare della Farnesina -. Il caso siriano dovrebbe essere discusso ed esaminato dal Consiglio di sicurezza dell’Onu".

L'Ue: sì al piano della Lega Araba

L'Unione europea valuta positivamente lo sforzo della Lega Araba. Oggi i ministri degli Esteri dell'Ue hanno deciso di estendere le loro misure contro il governo di Assad, aggiungendo altri 22 funzionari e otto compagnie alle sanzioni contro il regime. Bruxelles, inoltre, ha chiesto all'Onu di agire per porre fine alle violenze.

Russia: verso la guerra civile

Bisogna riconoscere che oggi la situazione in Siria è "a un punto morto" e si sta andando verso una "guerra civile". A dirlo è l’inviato speciale del presidente russo in Africa Mikhail Margelov, che da mesi segue per il Cremlino le "primavere arabe". Secondo Margelov, l’esercito siriano è "in decomposizione" con molti che stanno disertando, gli scontri armati continuano a Homs e in diverse altre città e, in poche parole, "il confronto tra autorità e opposizione sta portando a una guerra civile".

Le armi di Mosca ad Assad

Intanto, mentre Damasco rifiuta la proposta della Lega Araba e l’Ue adotta nuove sanzioni, la Russia chiude nuovi contratti

militari col regime. Secondo quanto rivela il quotidiano Kommersant la Siria ha firmato per l’acquisto di 36 Yak-130, aerei da addestramento militare. Il contratto da 550 milioni di dollari sarebbe stato firmato a dicembre. 

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