Danzare nel bello aiuta tutti. "Anche chi ha il Parkinson"

Alessandra Onnis: "Le nostre lezioni aperte e adatte a chiunque, i movimenti ispirati alle opere d'arte"

Danzare nel bello aiuta tutti. "Anche chi ha il Parkinson"
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La danza è un'arte. E questo lo si sa. Ma pochi sanno che c'è un ballo che trae ispirazione e linfa dalle opere d'arte. Per danzare si entra in un museo, in una delle sale espositive scelte dall'insegnante. «I movimenti che proponiamo, lenti o veloci, sono pertinenti al fil rouge espositivo. Se la mostra è dedicata a Fiorucci si fa in modo che i ballerini indossino abiti colorati assecondando lo stile dello stilista ed è proposto di imitare le aperture alari degli angeli o di ispirarsi alla love therapy». Così parla Alessandra Onnis, ballerina e teacher di Dance Well che ogni giovedì mattina guida un corpo di ballo sui generis alla Triennale. Sui generis perché il volantino specifica che è una danza adatta a chi soffre di Parkinson «ma in realtà è per tutti». E si intende proprio tutti. Chi cammina con ausili, chi aspetta un bimbo, chi non è più giovanissimo e via così.

Non è richiesto il certificato medico, non vi è obbligo di raccontare i propri disturbi, la partecipazione è gratuita. «La Dance Well non va confusa con la danza-terapia ha chiarito Alessandra . Il focus è artistico, l'ambiente deve essere una sala museale (non una palestra), anche se entrano i visitatori. Quello che conta è circondarsi di bellezza». In Triennale vi è un nocciolo duro di partecipanti che tutti i giovedì alle 11 si appresta a danzare artisticamente, «ma se contiamo coloro che saltuariamente partecipano, si arriva a 180 persone». I corsi sono partiti nel 2022. Ma Dance Well nasce nel 2013 a Bassano del Grappa e pian piano si è ramificata in tutto il mondo. Gli insegnanti che arrivano dalla danza o dalla ginnastica sostengono una formazione periodica. Non è una danza riabilitativa ma i risultati sulla qualità della vita sono evidenti. «Chi ha il Parkinson è aiutato dal fare movimento e in questo contesto, di socialità e di arte, ha una ricaduta positiva sulla psiche. A Bassano sono stati condotti studi sui pazienti della Casa di Cura Villa Margherita di Arcugnano ha spiegato Onnis . Gli effetti della Dance Well sono paragonabili a una tradizionale riabilitazione con un migliore impatto emozionale».

A ciò si aggiunga che il gruppo milanese, una quarantina di fedelissimi, è variegato. Non vi è un'età media. «Triennale ha accolto la proposta perché risponde a un lavoro che stiamo facendo da tempo» ha precisato Michele Corna che al museo si occupa di educazione all'accessibilità.

«Un gruppo eterogeneo è ricco di sensibilità e di inclinazioni ha aggiunto la teacher Il beneficio non è limitato all'ora di movimento, i dancer si fermano a bere il caffè, talvolta pranzano insieme e si frequentano anche al di fuori del museo». Le classi, a numero chiuso, sono gratuite previa iscrizione: inviare un messaggio WhatsApp al numero 351 7173922, specificando nome e cognome e chiedendo di poter partecipare alle classi Dance Well.

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