Silvia Colasanti presenta in prima assoluta a Milano il suo concerto per violino e orchestra Il canto di Atropo, opera commissionata dalla Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi. La Fondazione Verdi, fedele alla sua missione di promuovere la cultura musicale e sostenere i giovani talenti, ogni anno commissiona ai migliori musicisti europei un'opera inedita, per promuovere l'ascolto della musica contemporanea.
Silvia Colasanti, una delle più affermate compositrici italiane, ha accolto con favore la richiesta di scrivere un dialogo tra il violino del maestro Massimo Quarta, per il quale l'opera è espressamente pensata, e l'Orchestra Verdi.
Il debutto avverrà all'Auditorium di Milano Fondazione Cariplo giovedì 19 novembre, con repliche il 20 e il 22: la Verdi e Massimo Quarta saranno diretti da Damian Iorio. L'opera è dedicata alla memoria del maestro Valentino Di Bella.
Colasanti, compositrice nata nel 1975, accogliendo la proposta della Fondazione Verdi ha scelto di confrontarsi con un tema come la morte nel Canto di Atropo confermando così il suo interesse per i temi della classicità e del senso dell'esistenza. La musica di Colasanti esprime, con immagini sonore nette e malinconiche, l'attività incessante di Atropo, figlia di Zeus e Temi. E' ad Atropo che spetta tagliare i fili dello stame della vita intessuti da Cloto e avvolti nel fuso da Lachesi. Atropo determina la fine della vita, ma col suo tagliare dona un senso all'esistenza.
Il tema della morte diventa così l'occasione per riflettere sul significato della vita: un senso che deve essere ricercato a partire da un termine che non è una semplice possibilità. E' la lezione di Heidegger, il suo «vivere per la morte» come condizione di un'esistenza autentica. Il canto solitario del violino che scompare nel silenzio del Canto di Atropo è la luce che illumina l'intera opera: un addio che riempie di significato lo spazio della musica.
Colasanti stupisce dunque ancora con un'opera adulta che rimanda al cuore del nostro esserci.
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