di Nando Sanvito
Quanto pesa la comunicazione mediatica sul calciomercato? Molto e lo sanno bene gli addetti ai lavori. La prima pagina del giornale catalano El Mundo Deportivo di mercoledì è, al proposito, emblematica. Vi si annuncia laccordo Barça-Inter su Ibrahimovic a condizioni a dir poco inverosimili (Etoo e 10 milioni) se pensiamo che solo 5 giorni prima il presidente blaugrana Laporta se nera sentiti chiedere 50 più il camerunense. La secca smentita nerazzurra ha poi fatto giustizia di quella notizia, ma è interessante analizzarne la genesi. La serietà professionale dei colleghi spagnoli che firmano quellarticolo fa ritenere che linformazione sia arrivata loro da dirigenti del club catalano, guarda caso il giorno dopo che gli odiati rivali del Real Madrid annunciano lacquisto di Kakà. Ma cè dellaltro oltre al comprensibile desiderio di forzare una risposta immediata agli squilli di tromba dei rivali castigliani. Nelle casse dei catalani i soldi per prendere Ibra non ci sono, potrebbero arrivare dalla cessione di Etoo (possibilmente entro giugno per salvare il Bilancio) e bisogna mettergli pressione perché accetti (si libera nel 2010) di essere venduto. Se ai tifosi, freddini su un oneroso investimento per Ibra a scapito di Etoo, fai credere che lo scambio è quasi alla pari, Etoo assume ai loro occhi la parte di quello che vuole danneggiare il Barça coi suoi capricci e la pressione della piazza diventa incompatibile con la sua eventuale volontà di restare fino a scadenza di contratto e con la sua politica di esagerare le richieste per vanificare ogni trattativa di cessione. In fondo è quello che fecero lanno scorso, quando per convincere i tifosi della convenienza di cedere Ronaldinho cominciarono a far filtrare notizie più o meno fantasiose sul suo conto («sè inventato un infortunio per non giocare», «è in una clinica a disintossicarsi», eccetera) che puntualmente trovavano eco non su El Mundo Deportivo (schierato allora con Ronaldinho) ma sullaltro giornale catalano Sport, in questi giorni invece tagliato fuori dalle soffiate del club perché da sempre dalla parte di Etoo. Un po come è successo a Madrid tra Marca e As. Questultimo era il confidente dellex presidente Ramon Calderon, a cui aveva tirato la volata, laltro da sempre vicino a Florentino Peréz si era poi vendicato dei tanti buchi presi confezionando lo scoop dellinchiesta sulla frode assembleare che portò alle dimissioni Calderón. Non a caso la scorsa settimana Peréz ha concesso a Marca la prima intervista da presidente ma poi per tenersi buoni i rapporti con laltra sponda nella notte fece visita alla radio Cadena Ser, appartenente allo stesso potente gruppo editoriale di As. Lo stesso Peréz nellera galactica quando doveva prendere qualche decisione era uso sondare gli umori della piazza facendo filtrare notizie alla stampa amica. In questi mesi ha ripreso a farlo e lesca gettata sul nome di Ancelotti gli tornò indietro vuota, la piazza era fredda sulla candidatura dellitaliano alla panchina del Bernabeu e cambiò cavallo salvo poi pentirsi ed essere costretto ad accettare lunico candidato rimasto e suggeritogli da Valdano, cioè Pellegrini.
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