L'Europa gronda sangue. Sangue dei suoi cittadini, colpiti al cuore dagli attentati che da più di 10 anni stanno infiammando il Vecchio Continente. Piange l'Europa. Versa lacrime per più di 450 vittime innocenti, figlie del suo ideale di libertà attaccato dalla violenza islamista. Si dispera l'Europa. Urla di rabbia contro una guerra che le sue istituzioni non sono ancora state in grado di fermare. Prega, quando può, l'Europa. Alza la sua richiesta a quel Dio che i terroristi trasformano nel mandante delle loro violenze.
Dagli attentati dell'11 marzo del 2004 a Madrid alle esplosioni di oggi a Bruxelles, si contano più di 450 vittime del terrorismo di matrice islamica uccise nella culla della civiltà occidentale. Vittime inermi. Attentatori infami. Dieci anni di stragi e terrorismo. Ripercorrerli tutti è come riguardare un film a metà tra l'horror e un dramma. Una pellicola che merita però di essere osservata per ricordare, denunciare, reagire.
Dieci bombe su quattro treni diversi fecero deragliare la sicurezza europea nel lontano 2004. Persero la vita 191 persone e più di 2.000 vennero ferite. Un anno dopo, Londra. Quattro kamikaze si fanno esplodere su tre convogli e un autobus, portandosi con sé 56 civili. Dopo quel colpo, l'Europa provò a rialzare la testa. Inutilmente. Le misure di sicurezza non bastano. Tanto che l'11 marzo del 2012, Mohamed Merah, un cittadino francese di origine algerina, colpisce mortalmente tre militari a Tolosa. Poi, non contento, si reca tre giorni più tardi in una scuola a Montauban e assassina tre studenti e una professoressa.
Francia, Belgio, Inghilterra, Spagna. Nessun Paese, o quasi, è immune. Tutta l'Europa, comunque, ne è ferita. A Burgas, in Bulgaria, Hezbollah riesce a uccidere 5 turisti israeliani. Come ebrei erano due dei 4 cadaveri al museo di Bruxelles, attaccato da un altro franco-algerino. Poi la cronaca più recente, oscurata dalla bandiera nera dell'isis: i fratelli Kouachi e di Amedy Coulibaly fanno irruzione nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, freddando senza esitazione 12 persone, tra cui alcuni giornalisti. Due giorni dopo, 8 vittime cadono al supermercato kosher sempre a Parigi.
La stessa città è teatro anche dell'offensiva islamica ai centri di svago dell'Europa: il 13 e il 14 novembre scorso, un gruppo di terroristi uccide 130 ragazzi, padri, madri, bambini.Non basta. Non è tutto. E i 28 morti di oggi, a Bruxelles, lo dimostrano.
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