Il melograno o melagrana è considerato un “superfood”, un alimento dalle innumerevoli proprietà benefiche. Il frutto tipicamente autunnale tra l’altro è molto versatile perché si può gustare in svariati modi, da solo o in abbinamento al dolce o al salato. Basta però utilizzare qualche accortezza per non perdere neanche un pizzico delle sue virtù.
La melagrana e la sua composizione
Il rosso pomo che racchiude uno scrigno di chicchi chiamati arilli è il frutto della Punica granatum, una pianta della famiglia delle Lythraceae. Il suo nome rimanda alla mela: dal latino infatti è malum (mela) granatum (con i semi).
Questo cibo prelibato, legato secondo la tradizione alla fortuna e all’abbondanza, contiene molta acqua, vitamine (C, E e k soprattutto) e minerali (tra cui potassio, fosforo, magnesio e calcio). E’ fonte di fibre che aiutano la digestione e l’intestino. Ed è un concentrato di polifenoli che proteggono dallo stress ossidativo.
La melagrana contribuisce a controllare il colesterolo, a mantenere in salute il sistema cardiocircolatorio, a rinforzare il sistema immunitario e a proteggere dai tumori, in particolare alla prostata e ai linfomi e ha effetti positivi contro il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative.
Ha inoltre funzioni vermifughe, antidiarroiche, antitrombotiche, antinfiammatorie e antiossidanti. Fin dall’antichità è inoltre utilizzato nel campo della cosmesi visto che, tra l’altro, la melagrana rallenta l’invecchiamento cutaneo.
Melograno in cucina
E’ possibile degustare il frutto in diversi modi. Mangiando gli arilli da soli oppure inserendoli in piatti di tutti i tipi, dalle insalate ai risotti, dalle carni al pesce: gli abbinamenti in cucina possono essere tantissimi perchè si tratta di un alimento che ben si amalgama con gli altri sapori.
La melagrana può inoltre essere trasformata in marmellata e si può spremere. Le spremute di questo cibo sono buone e salutari. Ma occorre ricordare che per usufruire appieno dei suoi benefici è opportuno bere il succo appena spremuto. La vitamina C in particolare è volatile e più passa il tempo, più le sue proprietà si affievoliscono.
E naturalmente è sempre meglio optare per un prodotto fresco.
Anche gli “scarti” sono preziosi
Una ricerca condotta dall’Istituto per la bioeconomia del CNR e dell’Università di Pisa ha mostrato come anche i residui della trasformazione dei frutti possono essere fonte di benefici per il nostro organismo, proteggendo l’apparato cardio vascolare e agendo positivamente sull’ipertensione.
Lo studio, pubblicato su Nutrients, ha rivelato l’efficacia di un estratto di bucce e semi di melagrana, ottenuto con una tecnica innovativa, per il trattamento della pressione alta, sia acuta sia cronica.
In questo modo vengono utilizzare importanti sostanze che altrimenti verrebbero scartate.
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