Difendiamo i panettoni della sosta

È cronaca di questi giorni la notizia che dai marciapiedi della nostra città dovrebbero scomparire quei «panettoni» in cemento posti un tempo per evitare il parcheggio irregolare delle auto e salvaguardare l'accesso ai passi carrai. La storia di questi «panettoni», se non ricordiamo male, risale ad un famoso architetto che li progettò proprio con l'intento di richiamare nella forma, se non nella dimensione, il dolce tipico di Milano. Un modo garbato, non invadente, e anche ironico per cercare una soluzione pratica. Ora questi elementi, a quanto si sa, dovrebbero essere sostituiti da siepi e fioriere, un'idea gradevole ma che porta in sé non poche incertezze. Innanzi tutto le dimensioni, che non potranno certamente essere importanti, per evitare l'occupazione di centinaia di spazi che sarebbero di forte intralcio a pedoni e disturbo ai negozianti.

Poi il loro numero, elevatissimo, se consideriamo quello dei panettoni di oggi, quindi la manutenzione, difficile, costosa, e a volte inutile perché quei contenitori sono ideali per cartacce e cicche di sigarette. E poi siamo sicuri che la crescente ondata delle auto non schiacci il tutto?

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