La Difesa e il diporto nell'era dei droni

La Spezia Da Fincantieri a Leonardo, da Naval Group ad altri leader mondiali delle tecnologie marine. Fino alle icone della nautica da diporto, come Baglietto e Ferretti.

Un Seafuture a tutto tondo, quindi, che ha celebrato il mare, uomini e mezzi che operano a vario titolo e a stretto contatto con la Blue Economy, proiettati nell'era dei droni. Forvola - tanto per citarne uno - primo megadrone personalizzabile in grado di trasportare pesi fino a 200 chilogrammi, ideale per impieghi sia civili sia militari.

Seafuture in breve: rassegna che ha messo in vetrina le ultime tecnologie. Protagonisti: aziende, centri ricerca, Forze Armate, cantieri.

Accompagnata dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano e dal Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli, è intervenuta anche Elisabetta Trenta, neo ministro della Difesa: «Il mare - ha detto - rappresenterà sempre di più un bene fondamentale di crescita della nostra Nazione e della stessa Europa, un bene vulnerabile che merita protezione e rispetto. Occorre un impegno sinergico tra militari e industria della Difesa».

Ecco alcuni numeri significativi, forniti da Cristiana Pagni, presidente di Ibg: 177 tra enti e aziende, 42 delegazioni estere con 5 capi di stato maggiore della difesa e della marina, 4.600 tra visitatori ed espositori, circa 100 giornalisti, 6mila metri di area espositiva, 1.491 incontri bilaterali, 30 conferenze.

«Seafuture 2018 - ha

spiegato Cristiana Pagni - si è concretizzato grazie alla sinergie di enti, università, imprese. Questi numeri parlano chiaro. La parola chiave è cooperazione. Il mare è l'oro blu del nostro tempo, una risorsa da tutelare».

AR

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