Il Pentagono vuole aumentare la sua capacità di spiare il nemico dal cielo. Per questa ragione il National Reconnaissance Office, divisione che appartiene al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America che sviluppa e gestisce i satelliti spia, ha annunciato un ulteriore aumento dei satelliti in orbita come parte di un programma che sta portando avanti dall'inizio dell'anno.
Secondo quanto riportato l'agenzia di spionaggio statunitense avrà 100 nuovi satelliti in orbita entro la fine del 2024. Questo perché la difesa e l'attacco, ma sopratutto la prevenzione, nell'era moderna hanno dimostrato ancora una volta quanto le immagini satellitari catturate dagli occhi del cielo siano fondamentali per raccogliere le informazioni essenziali che servono a condurre analisi di situazioni ad alto rischio in breve tempo. E lo saranno certamente anche nel futuro, grazie all'implementazione delle tecnologie che supportano le piattaforme che fanno parte di una nuova rete di satelliti lanciati per osservare il globo e riferire al Pentagono e alla comunità dell'intelligence. Tali informazioni, quando ritenuto necessario e come nel caso dell'imminente scoppio del Conflitto ucraino, possono essere condivise con gli alleati e i partner militari della Nato.
In passato per una divisione come National Reconnaissance Office (Nro) era addirittura impossibile rivelare la singola gestione di un satellite spia nello spazio. I programmi erano protetti dal segreto militare e ogni dato classificato. Ora invece l'agenzia di intelligence statunitense pubblicizza le sue operazioni ammettendo "pubblicamente" di aver lanciato decine di satelliti solo negli ultimi 18 mesi. "Da giugno scorso a dicembre di quest'anno, avremo probabilmente lanciato 100 satelliti. Quindi passeremo dalla fase dimostrativa a quella operativa, dove saremo davvero in grado di iniziare a testare tutto questo in modo più operativo", ha affermato il direttore di questo particolare dipartimento creato nel 1960 come "reazione" ai progressi raggiunti dai sovietici che avevano lanciato in orbita il satellite Sputnik nel 1958 con l'obiettivo di sviluppare capacita spionistiche e di sorveglianza attraverso sistemi orbitali.
Da allora l'Nro coordina la gestione e l'analisi delle informazioni ricevute dagli aerei spia come i Lockheed U-2 e gli Sr-71, e dai satelliti spia militari operati dalla Cia. Le informazioni analizzate dall'Nro sono condivise con l'apparato della Difesa e dell'intelligence di cui fanno parte la National Security Agency, la Central Intelligence Agency, la Defense Intelligence Agency e lo United States Strategic Command.
I funzionari non hanno condiviso il numero preciso dei satelliti lanciati né il numero totale che andrà a comporre questa costellazione di spie orbitanti ma hanno rivelato che i satelliti lanciati in questo ultimo anno inizieranno a essere "utilizzati per missioni in tempo reale". Alle domande poste da DefenseOne il direttore dell'Nro ha spiegato come i satelliti: "Sono parte dell'architettura proliferata per ottenere immagini della Terra ad alta risoluzione a un'elevata velocità". L'ampliarsi di questa costellazione di satelliti spia aumenterà la capacità di raccogliere informazioni e consentirà al Pentagono di "tenere d'occhio costantemente un determinato punto della Terra" ma allo stesso tempo porterà nell'orbita bassa e nell'orbita alta un maggior traffico di satelliti militari che potrebbero essere causa di tensioni internazionali portando a quelle che vengono paventate come le future guerre stellari.
In ogni caso, il programma si prefigge l'obiettivo di ampliare questa architettura proseguendo nel lancio di satelliti in varie orbite fino al 2028.
"Ora non puoi nasconderti perché sei costantemente osservato" hanno affermato le spie del Pentagono. Un'affermazione che per certi versi suona inquietante anche quando si parla dell'apparato di difesa del nostro principale alleato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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