Sistema Ngad a rischio: cosa succede al caccia Usa di sesta generazione

I motori per il Ngad, il caccia Usa di sesta generazione, sono stati approvati ma a mancare è proprio il caccia, che ha subito una completa riprogettazione

Sistema Ngad a rischio: cosa succede al caccia Usa di sesta generazione
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Ci sono novità riguardanti il Ngad (Next Generation Air Dominance), il caccia di sesta generazione per l'U.S. Air Force. I motori che un giorno potrebbero spingere il nuovo caccia destinato a rivoluzionare l'aeronautica militare statunitense hanno superato un'importante revisione di progettazione. Con questo primo importante passaggio, le due aziende incaricate di sviluppare i prototipi dei propulsori, General Electric Aerospace e Pratt & Whitney, possono andare avanti con la progettazione di motori dimostrativi per effettuare i primi test.

Entrambi i motori, l'XA102 per General Electric e l'XA103 per Pratt & Whitney, utilizzano tecnologie adattive che consentiranno al Ngad di adattarsi alla configurazione di spinta ideale per la sua situazione tattica in corso, fornendo una maggiore autonomia e capacità di gestione termica rispetto ai motori tradizionali. Si tratta della stessa tecnologia a ciclo variabile che era stata presa in considerazione per l'F-35, ma poi abbandonata dal Pentagono per via delle preoccupazioni sull'aumento dei costi e sulla possibilità limitata di adattarsi a tutte le versioni dell'F-35: il caccia di Lockheed Martin, infatti, è stato sviluppato in tre versioni di cui la B, quella Stovl (Short Take Off & Vertical Landing) diversa strutturalmente dalla A e dalla C (quest'ultima nata per essere imbarcata su portaerei dotate di catapulte di lancio).

A gennaio, l'U.S. Air Force aveva annunciato che entrambe le aziende avevano ottenuto modifiche ai loro contratti iniziali, portando il valore massimo di questa fase della progettazione dei propulsori a 3,5 miliardi di dollari ciascuno. Tale limite si è rivelato più di tre volte il valore massimo di 975 milioni di dollari dei contratti originali, che sono stati assegnati nel 2022. Le aziende stanno ora acquistando l'hardware necessario per costruire i prototipi e Pratt & Whitney ha affermato che prevede di testare il suo motore entro la fine del decennio.

Se dal punto di vista motoristico il Ngad ha fatto un primo deciso passo avanti, tutto quanto sarà costruito intorno ai propulsori è ancora molto indefinito, al punto che non si sa se il Ngad verrà davvero costruito e in quale forma. Lo scorso anno il progetto, e l'aeronautica statunitense, sono state attraversati da un vero e proprio terremoto quando una valutazione dei costi dell'intero programma di sviluppo ha stabilito che un singolo caccia di sesta generazione verrebbe a costare più di 300 milioni di dollari. Un costo insostenibile anche per gli Stati Uniti che hanno il bilancio della Difesa più alto al mondo.

La scorsa estate, infatti, l'allora segretario dell'aeronautica Usa Frank Kendall aveva affermato che il caccia, o meglio il “sistema Ngad” composto da velivolo pilotato e assetti autonomi, stava diventando “una piattaforma molto costosa” e che “possiamo permettercelo solo in piccole quantità”.

Questa valutazione aveva scatenato un vero e proprio ripensamento per quanto riguarda i requisiti del Ngad, che si prevede dovrà essere acquisito in 200 esemplari, al punto che si è parlato di una riprogettazione. In buona sostanza, quindi, quello che era trapelato negli anni scorsi sul disegno del velivolo e sui primi requisiti, è stato completamente azzerato e si può parlare a tutti gli effetti di un aereo che non c'è nemmeno sulla carta dei progettisti.

Il Ngad aveva come requisito principale di sviluppo, emerso pubblicamente a metà degli anni 2010, quello di essere una piattaforma Penetrating Counter-Air, pensata per sostituire gli F-22. Poi la piattaforma si è evoluta in qualcosa di più, anche grazie alla richiesta di poter interagire con droni da attacco, aspetto quest'ultimo su cui ancora oggi insistono i vertici dell'U.S. Air Force. Ora ci si chiede quale tipo di missione il caccia di sesta generazione dovrà svolgere, stante anche il fatto che dovrà integrarsi con la flotta di F-35, F-22 e F-15EX.

Dopo le elezioni presidenziali statunitensi del 2024, sempre Kendall aveva deciso di lasciare che l'amministrazione Trump prendesse la decisione finale sul Ngad, indicando che gli studi effettuati dall'aeronautica Usa hanno rilevato che il progetto era

necessario. Non è chiaro quindi quale sarà il futuro della macchina non tanto per la neonata revisione dei conti del bilancio della difesa Usa lanciata da Trump, quanto per la ridefinizione dell'intero programma che porterà a importanti ritardi nella sua produzione.

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