Un caccia per la guerra spaziale: la Cina scalda il suo "Imperatore Bianco"

Questo "caccia spazio-aria integrato" mira a operare sia in operazioni atmosferiche che potenzialmente spaziali, rappresentando una minaccia ipotetica per i satelliti statunitensi

Un caccia per la guerra spaziale: la Cina scalda il suo "Imperatore Bianco"
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La Cina potrebbe aver effettuato un importante passo in avanti nello sviluppo delle capacità militari aerospaziali. In occasione dell'appena concluso Zhuhai Airshow, una manifestazione aeronautica internazionale che si svolge ogni anno a Zhuhai, sono stati svelati molteplici veicoli all'avanguardia. Uno di questo è senza ombra di dubbio il prototipo del jet cinese da combattimento di sesta generazione, il Baidi B-Type, noto anche come White Emperor, in italiano Imperatore Bianco. A detta di alcuni esperti, la presentazione di questo aereo evidenzia l'impegno di Pechino nel voler restare all'avanguardia nell'innovazione aerospaziale.

Cosa sappiamo del nuovo aereo della Cina

Il caccia in questione rientra nel Project Nantianmen, un'iniziativa aerospaziale di ricerca volta a sviluppare tecnologie aeronautiche di prossima generazione. Il progetto, supervisionato dalla Aviation Industry Corporation of China (AVIC), mira tecnicamente ad allargare, passo dopo passo, i confini operativi della tecnologia aeronautica del Paese. Come ha scritto il sito Eurasiantimes, il White Emperor è stato descritto come un "caccia spazio-aereo integrato" con potenziali capacità di operare nell'atmosfera terrestre (e oltre).

Una simile perifrasi significa, presumibilmente, che il caccia potrebbe includere capacità spaziali come l'ingaggio di satelliti o altre risorse orbitali. Il suo design potrebbe poi incorporare propulsione e caratteristiche strutturali adatte per operare ad altitudini estreme. Si tratterebbe, inoltre, di un aereo a doppio ruolo progettato per missioni di superiorità aerea e di attacco. L'inclusione di tecnologie di intelligenza artificiale (IA) e fusione dati indica il suo futuro ruolo di sistema di combattimento in rete, integrandosi perfettamente con sistemi senza pilota. Questo consentirebbe al mezzo di elaborare e diffondere informazioni in tempo reale sul campo di battaglia, aumentando la consapevolezza della situazione e potenziando l'efficacia del combattimento.

Il jolly del Dragone

Il design del White Emperor, ha fatto presente National Interest, migliora la furtività grazie a una cabina di pilotaggio poco riflettente e vani porta-armi interni più ampi. In paticolare, il caccia ha capacità stealth avanzate, tra cui sezioni radar ridotte e firme infrarosse. Il design della cabina, tra l'altro, riduce al minimo le superfici riflettenti, una caratteristica comune nei velivoli stealth di prossima generazione. Sebbene sia ancora in fase di progettazione, questo caccia di sesta generazione, unito ai recenti progressi della Cina nei programmi dei bombardieri J-35 e H-20, segnala l'intensificata ricerca della superiorità aerea da parte di Pechino, stimolando potenzialmente gli investimenti statunitensi nei programmi F-35, B-21 e Ngad.

I media cinesi lasciano presupporre che il White Emperor sia stato concepito, come detto, non solo come dotato di capacità supersoniche, ma anche della capacità di penetrare i confini dell'atmosfera terrestre per operazioni spaziali. (e in grado, in teoria, di distruggere i satelliti GPS e di ricognizione/sorveglianza americani). La pretesa di capacità operativa spaziale introduce sfide tecniche, tra cui sistemi di propulsione in grado di passare dal volo atmosferico a quello spaziale e sistemi di supporto vitale robusti.

Come fanno però notare alcuni analisti, stiamo parlando di un semplice mockup ma per l'aeronautica cinese la presentazione del caccia rappresenta un bel colpo di immagine, tanto più se consideriamo che è stato svelato in tandem con altri gioiellini come lo Shenyang J-35, alias FC-31 Gyrfalcon, caccia di quinta generazione.

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