Droni killer Made in Usa: l’Australia si arma mentre il Pacifico si infiamma

Canberra ha annunciato di voler acquistare droni Switchblade 300: pesano meno di 2 chilogrammi, possono essere trasportati in uno zaino e "sparati" da un tubo di lancio in meno di due minuti

Droni killer Made in Usa: l’Australia si arma mentre il Pacifico si infiamma
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L'Australia è pronta ad equipaggiare le sue truppe con i droni Switchblade 300 di fabbricazione statunitense. L'annunciato è arrivato direttamente dal governo, che ha parlato di un fondamentale passo in avanti effettuato nell'ambito di un ampio sforzo volto a rafforzare i sistemi aerei militari senza pilota a disposizione del Paese. A ben vedere, la domanda di queste armi - che si schiantano contro il bersaglio per poi esplodere - è aumentata in maniera vertiginosa in seguito al loro utilizzo nei conflitti in Azerbaigian, nel Mar Rosso e in Ucraina. Ricordiamo che lo Switchblade 300 è prodotto da AeroVironment, pesa meno di 2 chilogrammi, può essere trasportato in uno zaino e sparato da un tubo di lancio in meno di due minuti. In generale, si tratta di una notizia da non ignorare considerando le tensioni che attraversano l'intera regione dell'Indo-Pacifico.

Droni per l'Australia

L'Australia prevede di ricevere i primi Switchblade 300 quest'anno e di metterli in servizio nel 2025, ma non sappiamo ancora niente in merito alla quantità. "Con i sistemi d'arma autonomi sempre più diffusi, la Revisione strategica della Difesa ha chiarito che le nuove tecnologie e il vantaggio asimmetrico sono priorità importanti. Ecco perché il governo sta prendendo provvedimenti per potenziare l'uso dei droni da parte dell'ADF (Australian Defense Force ndr)", ha dichiarato il ministro per l'industria della difesa, Pat Conroy.

Canberra, in sostanza, darà alle unità dell'esercito e alle squadre di fanteria la capacità di attaccare con precisione obiettivi dislocati oltre la linea visiva. Il piano per potenziare le capacità militari dell'Australia ha in effetti più volte fatto riferimento all'aumento dell'utilizzo da parte del Paese di sistemi aerei senza equipaggio, compresi quelli a basso costo e sacrificabili.

Ma cosa c'è da sapere in merito allo Switchblade 300? La versione più recente del drone in questione ha un'autonomia di 30 chilometri e di 20 minuti, e può raggiungere la velocità di 160 chilometri orari. Gli esperti spiegano che l'arma è l'equivalente di una granata da 40 millimetri. La Switchblade 600, che è la versione a lungo raggio, ha invece una carica esplosiva più grande che può abbattere i carri armati.

Il rafforzamento di Canberra

In attesa di ricevere i suoi droni killer, la società australiana Innovaero e la sussidiaria della Boeing Insitu Pacific stanno sviluppando un sistema di arma autonoma da fornire all'esercito australiano. Chiamato OWL, abbreviazione di One-Way Loitering, il drone dovrebbe in servizio entro pochi mesi e sarà in grado di percorrere più di 200 chilometri trasportando un carico letale.

Ricordiamo che lo scorso aprile il ministro della Difesa australiano, Richard Marles, aveva annunciato un aumento del budget per la spesa dedicata alla Difesa nel prossimo decennio pari a 32 milioni di dollari. E questo per trasformare l'esercito del Paese in una forza "concentrata" in un contesto di "crescente competizione strategica tra Stati Uniti e Cina", aveva riferito lo stesso ministro.

Marles ha presentato la prima Strategia di difesa nazionale dell'Australia, un documento biennale raccomandato da una revisione del 2023 che aveva rilevato un aspetto non da poco: le forze di difesa del Paese avrebbero dovute essere riorganizzate e rafforzate a causa del deterioramento delle circostanze strategiche nella regione.

I dettagli sui finanziamenti sono stati inclusi nel Programma di investimenti integrati (IIP) del 2024, pubblicato insieme alla strategia e delineante le priorità di capacità e investimento per il prossimo decennio. In ogni caso, i droni citati rappresenteranno un pilastro del rafforzamento militare di Canberra.

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