
I mari dell'Indo-Pacifico ribollono. Negli ultimi giorni la Marina dell'esercito cinese ha inviato le sue navi ad effettuare manovre militari nei pressi di due aree strategiche. La prima riguarda lo Stretto di Taiwan, più in generale l'area marittima che separa la terraferma dall'omonima isola di Taiwan. La seconda - raro che Pechino si spinga fino a queste latitudini - coincide con il Mare di Tasman, tra Australia e Nuova Zelanda. Allo stesso tempo le imbarcazioni della Cina hanno anche effettuato pattugliamenti congiunti nei pressi di Corea del Sud, Malesia, Vietnam e Giappone, facendo scattare allarmi più o meno preoccupanti. Ma cosa c'è dietro un'attività così intensa quanto improvvisa? Quali sono i piani di Xi Jinping?
Navi e aerei militari cinesi nello Stretto di Taiwan
Andiamo con ordine. L'ultimo episodio ha visto la Cina inviare 45 aerei e 15 navi nello Stretto di Taiwan, come riferito dal ministero della Difesa di Taipei, precisando che 34 velivoli nemici hanno oltrepassato la linea mediana dello Stretto, che segna il confine non ufficiale tra Taiwan e la Cina, introducendosi nella Zona d'identificazione della difesa aerea (Adiz) dell'isola.
Il dicastero ha reso nota la predisposizione, da parte cinese, di una zona per l'addestramento al tiro a circa 74 chilometri dalla costa sud-occidentale di Taiwan. L'iniziativa è stata definita una "palese violazione della prassi internazionale" e un rischio per la sicurezza dei voli internazionali da parte del ministero della Difesa taiwanese, che ha aggiunto di non aver ricevuto alcun preavviso per le esercitazioni predisposte al largo delle coste di Kaohsiung e Pingtung.
A quanto riferito da due ufficiali dell'isola in condizioni d'anonimato, non sono state condotte manovre a fuoco vivo. Non solo: il portavoce del ministero della Difesa cinese, Wu Qian, ha respinto ogni accusa e spiegato che le forze armate della Cina hanno condotto esercitazioni militari "di routine" attorno a Taiwan, che dovrebbe "smetterla di giocare d'astuzia per attirare l'attenzione".
Esercitazioni e pattugliamenti
Bisogna poi considerare altre importanti attività militari effettuate dalla Cina nei mari asiatici. Sono andati in scena pattugliamenti navali nelle acque limitrofe a Corea del Sud e Giappone, oltre che nel Mar Cinese Meridionale tra Malesia e Vietnam.
Australia e Nuova Zelanda hanno invece vissuto giorni di apprensione per gli strani movimenti di una task force della Marina cinese. Le navi da guerra di Pechino hanno infatti operato, nel corso di esercitazioni e pattugliamenti, al largo dell'isola di Tasmania, nella zona economica esclusiva di Sydney. In precedenza altre navi del Dragone hanno effettuato esercitazioni a fuoco vivo provocando le piccate lamentele di Canberra e Auckland.
Le motivazioni delle intense attività? Presumibilmente, approfittare della confusione diplomatica generata da Donald Trump tra i propri partner per effettuare molteplici dimostrazione di forza in aree strategiche o cintese.
Se, infatti, Pechino considera Taiwan parte integrante del proprio territorio, di pari passo il gigante asiatico intende crearsi una via marittima per raggiungere l'Oceano Pacifico. Il momento, per Xi, è propizio per testare le reazioni dei Paesi della regione e osservare eventuali contro mosse americane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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