Manovre militari attorno Taiwan: cresce la pressione cinese sull'isola

Lai Ching-te, vicepresidente di Taiwan, farà scalo negli Usa in vista di una visita in Paraguay. E Pechino alla vigilia della partenza del politico di Taipei reagisce annunciando esercitazioni marittime vicino all'isola

Manovre militari attorno Taiwan: cresce la pressione cinese sull'isola
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La Cina annuncia nuove manovre militari vicino al confine marittimo con Taiwan, il cui territorio rivendica come parte integrante del proprio territorio. A renderlo noto è stato un comunicato Amministrazione per la sicurezza marittima dello Zhejiang, regione della Cina sud-orientale che si affaccia sul Mar Cinese Meridionale.

L'annuncio a sorpresa prevede il via libera a una serie di manovre che inizieranno alle 12 del 12 agosto e termineranno alle 16 del 14 agosto. Si terranno al largo della costa della città di Ningbo, nel tratto di mare che si trova 500 km a Nord di Taipei, capitale dell'isola che Pechino ritiene una "Provincia Ribelle". Secondo le informazioni che i funzionari taiwanesi hanno raccolto e condiviso con Reuters, ci si aspetta un ridotto dispiegamento aeronavale, data la ridotta tempistica di preavviso e l'assenza di evidenza di un grande spiegamento di forze nei porti interessati. Ma è ben chiara la volontà politica di fondo della mossa.

Pechino, secondo gli osservatori internazionali e il governo di Taipei, darà non a caso inizio alle brevi esercitazioni nel giorno della partenza del vicepresidente taiwanese Lai Ching-te per la visita ufficiale in Paraguay, con passaggio negli Usa. A preoccupare Pechino non è tanto il fatto che Lai visiterà Asuncion, capitale del Paraguay che è ad oggi il più grande Paese al mondo a riconoscere ufficialmente la Repubblica di Cina e non la Repubblica Popolare come legittima tutelare della sovranità sull'ex Impero di Mezzo, quanto la possibilità che nel transito in America Lai abbia incontri politici problematici per il Partito comunista cinese. L'ambasciatore cinese a Washington Xie Feng si era detto desideroso di "fermare la visita" di Lai nel mese di luglio.

Il vice di Tsai Ing-wen, la presidentessa di Taiwan, sarà sabato a New York nell'andata e mercoledì a San Francisco nel ritorno dal viaggio che lo porterà all'insediamento presidenziale del nuovo capo di Stato paraguaiano, ,Santiago Peña. Gli Stati Uniti hanno parlato degli scali americani di Lai come esigenze dovute alla routine del viaggio e tramite il Dipartimento di Stato sottolineato che nessun motivo ad essi connessi giustificherebbe la decisione della Cina di intraprendere azioni percepite come "provocatorie" a Washington e Taipei.

Ma Pechino ha tirato dritto e il tema non riguarda solo i possibili incontri di Lai negli Usa, che includono delle associazioni pro-Taiwan negli States e, secondo le fonti di Reuters, anche "l''American Institute di Taiwan, con sede in Virginia, un'organizzazione no-profit gestita dal governo degli Stati Uniti che porta avanti relazioni non ufficiali con Taiwan". Il nodo cruciale è il fatto che in vista del voto di gennaio 2024 a Taiwan Lai è il grande favorito della corsa e mira a rafforzare la postura autonomista di distacco della Cina del suo diretto superiore Tsai Ing-wen. A luglio Lai ha vergato un editoriale per il Wall Street Journal proponendo una visione fondata sul rafforzamento delle capacità di difesa del Paese, l'ampliamento delle alleanze e della cooperazione politica, economica e militare con le democrazie del pianeta e l'elevamento della sicurezza economica a dominio chiave della sicurezza nazionale come fondamento di un'agenda per resistere alle pressioni di Pechino.

A Taiwan c'è il timore che le reazioni muscolari di Pechino siano dirette all'opinione pubblica taiwanese per associare la figura di Lai a un potenziale danno per la sicurezza nazionale dell'isola in caso di elezione e volte ad irretire gli elettori. Pechino preferirebbe la carta della distensione incarnata da Hou Yu-ih, sindaco di Taipei e leader del Kuomintag fondatore dell'attuale Repubblica di Cina dopo la fine della guerra civile cinese nel 1949. Una serie di manovre e mosse ibride cinesi in vista delle elezioni non è da escludere nello stretto più caldo del pianeta da qui al 13 gennaio 2024, data delle elezioni.

"Monitoreranno da vicino la situazione intorno allo Stretto di Taiwan e continueranno a salvaguardare la sicurezza nazionale", commentano le forze armate taiwanesi in una nota, definendo provocatoria la mossa di Pechino: da qua in avanti, per lunghi mesi, nel Mar Cinese Meridionale sarà una vera e propria partita a scacchi.

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