Nuovi missili Patriot in arrivo: il patto di ferro per contenere la Cina

Gli Usa intendono puntare sul Giappone per aumentare la produzione di questi missili e portarla da circa 500 a più di 750 all'anno a livello globale. Non mancano tuttavia alcuni ostacoli da superare

Nuovi missili Patriot in arrivo: il patto di ferro per contenere la Cina
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Utilizzare le fabbriche giapponesi per incrementare la produzione di missili di difesa area Patriot. È questo il piano degli Stati Uniti, che intendono puntare (anche) sulle capacità del partner nipponico nella speranza di aumentare la produzione di questi missili – gli stessi utilizzati dall'Ucraina per proteggersi dagli attacchi russi - da circa 500 a più di 750 all'anno a livello globale. La strategia di Washington ha un senso, ma c'è un ostacolo da superare: la carenza di un componente essenziale per realizzazione di questi missili prodotto da Boeing.

Aumentare la produzione di missili Patriot

Il Japan Times ha scritto che la giapponese Mitsubishi Heavy Industries (MHI) produce già circa 30 missili PAC-3 all'anno su licenza dell'appaltatore della Difesa Lockheed Martin, e che può portare questo numero a circa 60. Attenzione però, perché nessuna espansione sarà possibile senza ulteriori forniture di seeker dei missili, ovvero che i componenti strategici che li guidano nelle fasi finali del volo. "Potrebbero volerci diversi anni prima che MHI riesca ad aumentare la produzione" a causa della carenza dei suddetti seeker, ha spiegato una fonte anonima.

Il problema della produzione in Giappone dimostra le difficoltà che Washington deve affrontare nell'inserire l'aiuto industriale dei suoi alleati globali nelle sue complesse catene di fornitura. L'anno scorso, Boeing ha iniziato ad ampliare la sua fabbrica di seeker negli Stati Uniti per aumentare la produzione del 30%, anche se le linee aggiuntive non saranno operative prima del 2027. Dal canto suo, Lockheed Martin ha dichiarato che aumenterà la produzione statunitense di intercettori Patriot da 500 a 650 entro il 2027. Per la cronaca, ognuno costa circa 4 milioni di dollari.

Una sfida contro il tempo

Il tempo stringe e gli Usa necessitano di aumentare la quantità di missili Patriot. Il Giappone può aiutare a raggiungere l'obiettivo ma, forse, non in tempi rapidi. Nel suo piano del 2022 per raddoppiare la spesa militare, il governo giapponese ha fatto sapere che avrebbe offerto aiuti finanziari alle aziende di Difesa che desideravano espandere la produzione. Tali sussidi, tuttavia, si applicano solo alle attrezzature destinate alle Forze di autodifesa del Paese e non alle esportazioni. Ciò significa che MHI o gli Stati Uniti dovrebbero sborsare i loro soldi per finanziare una nuova fabbrica di PAC-3, e questo potrebbe costare decine di milioni di dollari o più.

"L'Indo-Pacifico è una vasta area di interesse per gli Stati Uniti e i nostri alleati e le capacità strategicamente posizionate nella regione sono essenziali per supportare la deterrenza e mantenere la prontezza", ha affermato Lockheed Martin. I ministri degli esteri e della difesa di Giappone e Stati Uniti si incontreranno a Tokyo nei prossimi giorni per colloqui che dovrebbero includere l'approfondimento della cooperazione industriale sulla Difesa. Il progetto Patriot è una parte fondamentale di tale sforzo.

Nei mesi scorsi, le Forze armate Usa hanno lasciato intendere di voler rafforzare le funzioni del loro quartier generale in Giappone, al fine di agevolare la cooperazione con le Forze di autodifesa del Paese asiatico.

Washington e Tokyo, insomma, vogliono rafforzare i loro legami di sicurezza per rispondere a quella che considerano una minaccia crescente da parte della Cina. Una minaccia che richiede ai loro militari di cooperare e pianificare in modo più fluido, in particolare nel caso in cui dovesse scoppiare una crisi in quel di Taiwan (o comunque nell'Indo-Pacifico).

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