Studiare un piano di emergenza per rispondere nel miglior modo possibile ad un'eventuale invasione cinese di Taiwan. Gli Stati Uniti stanno valutando scenari di dispiegamento militare in Giappone e nelle Filippine da attuare qualora la situazione nel Mar Cinese Meridionale dovesse degenerare. Questi progetti, ha spiegato l'agenzia nipponica Kyodo, saranno incorporati in un primo piano operativo congiunto, tra Washington e Tokyo, che sarà redatto a dicembre. Nel frattempo, proprio nelle ultime ore il ministero della Difesa taiwanese ha riferito che un pallone aerostatico cinese è stato rilevato nel mare a nord di Taiwan. Si tratta della prima volta da aprile scorso che non si verificava un episodio simile, come ha sottolineato Reuters spiegando che Taipei considera questi casi parte di una serie di interferenze da parte di Pechino.
Il piano d'emergenza Usa per Taiwan
In che cosa consisterebbe questo fantomatico piano? Un reggimento di Marines statunitensi equipaggiato con un sistema di artiglieria a razzo ad alta mobilità e lancio multiplo verrebbe dispiegato lungo le isole Nansei, una catena di isole giapponesi che si estende dalla punta meridionale di Kyushu a Yonaguni, vicino a Taiwan. Non appena la possibilità di una crisi che coinvolga Taiwan diventerà imminente, verranno allestite basi temporanee sulle isole abitate, aggiunge l'agenzia.
Secondo la stessa fonte, l'esercito giapponese dovrebbe impegnarsi soprattutto nel supporto logistico, in particolare fornendo carburante e munizioni. Kyodo ha aggiunto che l'esercito statunitense dispiegherà nelle Filippine unità di tiro a lungo raggio di un distaccamento specializzato in operazioni "multidominio". Alla domanda su questo presunto piano degli Stati Uniti, la portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha risposto che "Taiwan è una parte inalienabile del territorio cinese". "La Cina si oppone fermamente al fatto che il Paese in questione usi la questione di Taiwan come pretesto per intensificare il proprio dispiegamento militare nella regione, per provocare tensioni e scontri e per minare la pace e la stabilità regionale", ha aggiunto.
Zona di fuoco
A proposito di Taiwan, le autorità dell'isola hanno sgenalato l'avvistamento di un pallone aerostatico domenica alle 18:21 ora locale a circa 111 chilometri a nord del porto di Keelung. Ha volato per circa due ore a un'altitudine di 33.000 piedi (10.000 metri) prima di scomparire. Nelle ultime 24 ore sono stati avvistati nei pressi di Taipei anche circa 12 aerei militari cinesi e sette navi da guerra.
Nelle settimane precedenti le elezioni presidenziali di gennaio a Taiwan, Taipei aveva dichiarato che l'attività di lancio di palloni aerostatici cinesi si stava svolgendo su una "scala senza precedenti". Taiwan descrive i palloni come una forma di molestia da inserire in una sorta di "zona grigia", una manovra che non è in sostanza paragonabile a un atto di guerra. Pechino, tuttavia, ha sempre respinto le lamentele taiwanesi sui palloni, affermando che gli oggetti servono a scopi meteorologici e non avrebbero niente a che vedere con presunte operazioni di spionaggio.
La Cina, intanto, starebbe costruendo un nuovo sistema radar anti stealth su una barriera corallina contesa nel Mar Cinese Meridionale.
È questa la sintesi dell'ultima analisi realizzata dal think tank Chatham House, secondo cui Pechino avrebbe iniziato a potenziare il suo avamposto sull'isola di Triton, nell'angolo sud-occidentale dell'arcipelago delle Paracelso, costruendo quello che potrebbe essere un punto di lancio per una batteria di missili antinave, nonché un sofisticato sistema radar che amplierebbe notevolmente le sue capacità di sorveglianza nella regione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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