La Cina starebbe costruendo un nuovo sistema radar anti stealth su una barriera corallina contesa nel Mar Cinese Meridionale. È questa la sintesi dell'ultima analisi realizzata dal think tank Chatham House, secondo cui Pechino avrebbe iniziato a potenziare il suo avamposto sull'isola di Triton, nell'angolo sud-occidentale dell'arcipelago delle Paracelso, costruendo quello che potrebbe essere un punto di lancio per una batteria di missili antinave, nonché un sofisticato sistema radar che amplierebbe notevolmente le sue capacità di sorveglianza nella regione. La riprova? Alcune immagini satellitari targate Maxar studiate a fondo da giornalisti ed esperti.
La mossa della Cina
La sensazione è che la Cina stia realizzando un radar anti stealth. Questi strumenti, noti come Siar, sono già stati costruiti sulla barriera corallina di Subi, nella catena delle isole Spratly, e sull'isola di Hainan. Nel caso in cui dovesse spuntare qualcosa del genere anche nei pressi di Triton, si tratterebbe di un altro jolly in più a disposizione del Dragone, che da almeno tre decenni, come ha scritto il Guardian, sta costruendo tecnologie per proteggersi dalle avanzate capacità furtive incarnate dai mezzi militari degli Stati Uniti.
"Limitando la capacità degli Stati Uniti di utilizzare aerei stealth e minacciando gli aerei stealth, queste capacità cinesi nel Mar Cinese Meridionale inviano un forte segnale agli alleati e ai partner degli Usa nella regione, ovvero che le tecnologie avanzate di Washington potrebbero non essere in grado di resistere all'Esercito Popolare di Liberazione (PLA) cinese", ha spiegato Michael Dahm, ricercatore senior presso il Mitchell Institute for Aerospace Studies.
Triton, una barriera corallina di circa 120 ettari, si trova nell'angolo più a sud-ovest delle Paracelso, un arcipelago che è sotto il controllo della Cina ma rivendicato da Taiwan e Vietnam. Qualsiasi costruzione in loco, che si trova a 135 miglia nautiche a est della terraferma vietnamita e a 170 miglia nautiche a sud di Hainan in Cina, probabilmente desterà preoccupazione ad Hanoi, si legge su Chatham House. "Insieme al radar esistente su Triton, che può rilevare le imbarcazioni in mare aperto, Pechino ha ora la possibilità di tracciare i movimenti aerei vietnamiti e di essere avvisata in anticipo delle manovre di Hanoi nella zona, compresi gli sforzi per accedere ai giacimenti di petrolio e gas", ha puntualizzato il tink tank.
Il radar di Pechino e la zona rossa
Il radar potrebbe anche complicare i tentativi delle marine statunitense, britannica e australiana di navigare nelle acque circostanti, ha aggiunto. Non solo: ci sarebbero diversi progetti edilizi su Triton. Tra questi, un'ampia piattaforma alla fine di una rete stradale, che potrebbe essere utilizzata come punto di lancio per una batteria mobile di missili antinave, mentre un altro edificio, visibile nelle immagini satellitari, potrebbe essere utilizzato come deposito per veicoli di trasporto missilistici. Tali lavori di costruzione hanno segnato gli sforzi per rafforzare il margine sud-occidentale delle Paracelso.
A proposito del Mar Cinese Meridionale, all'indomani delle manovre militari della Cina intorno a Taiwan, denominate Joint Sword 2024B, le acque della regione hanno ospitato nuove esercitazioni.
Sono infatti in corso le esercitazioni congiunte tra Usa e Filippine, già programmate da tempo ma in andate in scena, di fatto, dopo mesi di tensioni tra Pechino e Manila. Le operazioni annuali Kamandag (o Venom) sono focalizzate sulla difesa della costa settentrionale dell'isola di Luzon, a circa 800 chilometri da Taiwan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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