Il progetto segreto della Cina per dominare nella guerra dei droni

Pechino intende puntare su droni avanzati che siano in grado di effettuare complesse operazioni militari

Il progetto segreto della Cina per dominare nella guerra dei droni
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La Cina ha rivelato un ambizioso piano per trasformare le sue operazioni militari all’estero, prevedendo di sostituire gli esseri umani con le macchine per mitigare al massimo i rischi derivanti da simili iniziative. Scendendo nei dettagli, Pechino intende puntare su droni avanzati, in uno spostamento strategico che prevede l’attuazione di ipotetiche missioni speciali in scenari di guerra – incluso un potenziale conflitto con gli Stati Uniti a Taiwan - guidate da velivoli senza pilota. Gli scienziati stanno lavorando con l'Esercito popolare di liberazione (Pla) per sviluppare Uav in grado di volare su grandi distanze, immergersi in profondità sott'acqua e restare in agguato per lunghi periodi.

Il piano di Pechino e lo scenario 2035

Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, nella città di Chengdu, nel sud-ovest della Cina, un'unità dell’esercito cinese starebbe lavorando a stretto contatto con un team di scienziati per costruire droni che, da qui ai prossimi 10 anni, dovrebbero essere in grado di sostituire gli esseri umani nel prender parte a determinate operazioni oltre i confini nazionali. L'unità 78092 del Pla ha rivelato i dettagli di un presunto piano di operazioni speciali all'estero pubblicato sulla rivista Fire Control & Command Control, con l'obiettivo di aiutare le aziende, gli ingegneri e gli esperti cinesi a comprendere meglio le esigenze e gli obiettivi strategici dell'esercito.

L’operazione militare ipotetica enunciata nel suddetto piano del Pla è ambientata nel 2035, quando si verificherà un non meglio specificato conflitto su piccola scala tra la Cina e un Paese confinante senza nome. Nella proiezione immaginata dagli analisti cinesi entrambe le parti accetteranno di limitare i loro equipaggiamenti a piccole armi, tra cui piccole imbarcazioni, droni e cannoni antiaerei.

Ebbene, in questo scenario l’esercito cinese avrà il compito di colpire rapidamente e silenziosamente le principali installazioni rivali, inclusi i centri critici di comando e rifornimento dietro le linee nemiche. In quel caso, i droni appositamente costruiti per operazioni speciali dovranno essere in grado di operare sia da soli che in sciami coordinati, volando ad altitudini estremamente basse, superando ostacoli, impegnandosi oltre il raggio visivo e inseguendo ed eliminando le forze nemiche.

La Cina punta sui droni avanzati

La Cina non ha mai spiegato come prevede di utilizzare i velivoli senza pilota in un potenziale conflitto regionale, quindi l’articolo menzionato offre un raro scorcio delle sue ambizioni e intenzioni in una eventuale guerra con i droni. Il documento, inoltre, nel ricostruire un’operazione militare ambientata nel 2035, non menziona il Paese contro il quale Pechino sarà chiamata a ingaggiare un conflitto, ma parla di un fiume che scorre lungo il confine tra i due Paesi contendenti. Un fiume, per la precisione, con una profondità media di 30 metri e una profondità massima di 40 metri. Il gigante asiatico condivide molti di questi fiumi con i suoi vicini, incluso il vasto e profondo fiume Yarlung Tsangpo (Brahmaputra), che scorre dal Tibet all’India.

In ogni caso, in uno scenario simile dovranno entrare in azione i droni. Per rimanere invisibili, dovranno restare vicini al letto del fiume, sommersi per lunghi periodi, e superare con facilità ostacoli come le barriere coralline. Una volta in superficie, dovranno poi volare a quote estremamente basse, effettuando manovre rapide ed evasive per evitare il fuoco nemico.

I loro sistemi avanzati di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) dovranno infine consentire loro di sorvolare il campo di battaglia dopo l’attacco iniziale, valutando il danno e determinando eventuali ulteriori azioni. Il messaggio di Pechino è chiaro: i conflitti futuri saranno sempre più guidati e decisi dai droni. E il Dragone intende dominarli.

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