"Choc tattico". Il drone cinese in grado di moltiplicarsi: così attacca il nemico

Un team di scienziati cinesi ha sviluppato un drone in grado di moltiplicarsi in due, tre o anche sei velivoli più piccoli, creando un mini sciame in grado di creare non pochi problemi agli avversari

"Choc tattico". Il drone cinese in grado di moltiplicarsi: così attacca il nemico
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Un nuovo tipo di drone in grado di dividersi in più unità in tempi rapidi e di creare così uno "shock tattico" agli eventuali nemici. È stato presentato così l’ultimo velivolo senza pilota sviluppato da un team di scienziati cinesi che, a prima vista, assomiglia ad un multirotore DJI ad uso civile. In realtà pare che questo uav, una volta entrato in uno spazio aereo designato, sarebbe in grado di moltiplicarsi in due, tre o anche sei droni più piccoli a seconda del contesto, creando un mini sciame in grado di creare non pochi problemi ai nemici.

Il drone cinese che si “moltiplica”

Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, nonostante abbiano una sola pala, i "droni moltiplicati" sono capaci di volare liberamente e restare in sospeso, come un qualsiasi drone standard. Possono inoltre interagire tra loro e lavorare insieme per raggiungere un obiettivo assumendosi ciascuno un determinato compito, dal comando alla ricognizione, dal tracciamento ad un eventuale attacco.

Il dispositivo è stato sviluppato dal professor Shi Zhiwei dell’Università di Aeronautica e Astronautica di Nanchino, e rappresenta un progresso significativo nel campo della tecnologia di separazione dell’aria. E tutto in un momento in cui l’importanza dei droni in guerra è ormai fondamentale, come si è visto a più riprese nella guerra in Ucraina. In un articolo sottoposto a revisione paritaria e pubblicato sulla rivista Acta Aeronautica et Astronautica Sinica, si legge che il drone sviluppato dal team di Shi vantava un’efficienza di volo quasi doppia rispetto a quella di un drone multirotore di dimensioni simili.

L'ispirazione di questo jolly miliare proviene da una fonte improbabile: il seme d'acero. A lungo ammirato dai botanici per la sua capacità di essere trasportato dal vento per grandi distanze, la struttura unica del seme d'acero – un cotiledone a forma di ala che ruota attorno al seme – fornisce portanza e permette allo stesso seme di librarsi o addirittura ascendere in condizioni ventose.

I progressi della Cina

Gli sciami di droni hanno il potenziale per fornire alle forze convenzionali un vantaggio tattico o operativo significativo sugli avversari, anche prima che entrino in combattimento, a condizione che possano essere utilizzati per sopraffare e confondere i sistemi di difesa militare o di sicurezza, e di consentire alle forze convenzionali di entrare in una data area con relativa facilità.

La Cina, come altri paesi avanzati, lavora da diversi anni sugli sciami di droni. Allo Zhuhai Air Show 2022, ad esempio, Pechino ha presentato un lanciatore di sciami montato su un veicolo leggero che può lanciare fino a 18 droni contemporaneamente. Nel dicembre 2017, durante il Global Fortune Forum di Guangzhou, il gigaante asiatico ha raggiunto un record globale imbastendo il più grande sciame di droni mai realizzato. Più di mille minuscoli uav hanno svolto una serie di attività per dimostrare come gli strumenti ad alta tecnologia fossero tutti coordinati tra loro.

In un contesto ideale, i sistemi di difesa aerea distribuiscono risorse e mezzi in proporzione al numero di droni rilevati non appena uno sciame di uav nemici appare sugli schermi

radar. Se però lo sciame di droni diventasse inaspettatamente grande, potrebbe sopraffare il suddetto sistema di difesa e fornire uno shock psicologico che potrebbe impedire agli avversari di organizzare adeguate difese.

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